Una scuola, mille storie

Istituti scolastici chiusi, intere comunità in quarantena, moltissimi genitori e studenti impauriti. L'emergenza coronavirus mette il mondo della scuola italiana di fronte a una sfida molto difficile.  Come garantire un'offerta didattica continua e di qualità in uno scenario simile? Dal 2014 è attiva la rete delle ‘Avanguardie educative’.

La didattica a distanza è realtà collaudata negli enti di formazione professionale, all'ituto Salesiano San Marco è ‘Apple Distinguished School’, grazie ad uno speciale ed esclusivo accordo con Apple che fornisce gli strumenti all’istituto (gli iPad per docenti e studenti) e utilizza  la piattaforma Google Classroom. Ma anche negli enti formativi Cnos, Dieffe e Enaip l’e-learning riesce a garantire  qualità e normalità ai ragazzi che devono continuare la loro attività scolastica.

La didattica a distanza: praticabile? Complicata? Utile? Molte scuole la utilizzano già da tempo, in tempi di Coronavirus altre scuole si sono avvicinate. Come funziona? Videotutorial, audiolezioni, documenti, esercitazioni.  Mini gruppi di lavoro o compiti svolti singolarmente. Si parla di Brick Lab, Flipped Classroom e Piccole Scuole. La fantasia dei docenti può sbizzarrirsi, parola d'ordine però non pensare alle lezioni tradizionali! Qui è lo studente ad essere coinvolto in prima persona e responsabile dei propri apprendimenti. Ma in fondo, non dovrebbe essere sempre così?

Coronavirus, attivata la pagina web per supportare la didattica a distanza. La Ministra Azzolina: «Dalla scuola grande capacità di reazione. Emergenza sia spinta per rilanciare l’innovazione didattica». Didattica a distanza, webinar, ma anche gemellaggi con istituti scolastici, contenuti multimediali, piattaforme certificate per la didattica a distanza: sono i primi interventi messi a punto, ma è un lavoro in progress, costantemente aggiornato. 

A Vo' la scuola non si ferma. Chiusa sì, ma le attività possono andare avanti lo stesso. Non con gli stessi ritmi, non con le stesse modalità, ma per i bambini chiusi in casa poter sentire la voce delle proprie insegnanti anche solo per un'ora al giorno è un modo per tornare alla normalità. Ecco cosa ha pensato allora Alfonso D'Ambrosio, dirigente dell'Istituto comprensivo di Lozzo Atestino. 

Scuole chiuse in alcune regioni, viaggi d'istruzione e gite scolastiche annullate in tutta Italia e poi, naturalmente, le notizie che sui social circolano veloci e senza filtri: la parola “Coronavirus” è ormai entrata anche nel lessico dei più piccoli. Ecco un vademecum con i consigli del pedagogista Daniele Novara su come aiutarli a non avere paura. «Il genitore educativo – afferma Novara - è quello che mantiene una presenza senza che questa presenza assuma contorni allarmanti e ansiogeni»

«La situazione è in evoluzione. Il diritto alla salute in questo momento viene prima di tutto, ma non vogliamo farci trovare impreparati. Stiamo studiando soluzioni per la didattica a distanza. Vogliamo garantire un servizio pubblico essenziale ai nostri studenti», ha affermato la Ministra Azzolina oggi a Roma alla task force del Ministero dell’Istruzione impegnata nella gestione del coronavirus. Erano presenti gli alti vertici del Ministero, la Vice Ministra Anna Ascani, rappresentanti della Protezione Civile, dei pediatri, i referenti territoriali del Ministero, i rappresentanti delle Associazioni dei genitori e degli studenti, realtà pubbliche e private che supporteranno l'azione del MI nei prossimi giorni. Verrà aperta anche una sezione dedicata sul sito del Ministero.

Anche per l'anno scolastico 2019-2020 Legambiente propone la storica campagna Nontiscordardimè-Operazione scuole pulite. Una iniziativa per la qualità, la cura, la sostenibilità e la vivibilità degli spazi scolastici, che viene organizzata a ridosso della primavera e che coinvolge ogni anno più di 600mila persone, fra genitori, docenti, studenti, volontari.

Primo posto nella categoria Video - senior per il liceo scientifico Romano Bruni di Ponte di Brenta alle Romanae Disputationes, il concorso che intende risvegliare l’interesse alla filosofia e sviluppare le capacità critiche e dialettiche degli studenti della scuola secondaria superiore attraverso un percorso di studio e di confronto, aperto a tutti gli orientamenti culturali, da realizzare in collaborazione con il mondo universitario, ponendo a tema le grandi domande che la filosofia offre all’uomo contemporaneo. Il video vincitore si intitola Mute.

Cos'è individualità e cos'è alterità, quali sono gli atteggiamenti inclusivi, come parlare di rispetto e valorizzazione delle differenze, di fragilità. Sono alcuni dei temi che il World Social Agenda di Fondazione Fontana insieme ad Amici dei Popoli propone, sottoforma di laboratorio, ai bambini delle scuole primarie, inarticolate alle classi seconde. Si chiama “People- inclusione e società” e prende spunto dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti dall’Onu nel 2015, in particolare quelli riguardanti la società e l’inclusione contenuti proprio nella parola People. Lettura di storie e racconti, laboratori creativi, disegni, giochi cooperativi e di ruolo, condivisione verbale: sono alcune delle attività che vengono proposte ai bambini. Ma il lavoro non finisce a scuola e non si esaurisce nel tempo del laboratorio in senso stretto. I bambini lavorano anche a casa con i genitori e poi, come classe, un impegno: preparare una lista con un massimo di cinque brevi proposte concrete per rendere una città più inclusiva. 

Scuola, firmato il decreto per le specializzazioni sul sostegno. Il Ministro dell'Istruzione  Azzolina: «Quasi 20mila posti disponibili, sostegno importante risorsa». Il Ministro dell'Università e della Ricerca Manfredi: «Impegno straordinario delle nostre università». Le prove saranno il 2 e 3 di aprile. 

630 studenti degli istituti veneti in partenza per l'estero grazie al programma "Move in alternanza " finanziato dalla Regione Veneto. I ragazzi vivranno tre settimane di soggiorno e tirocinio all’estero, con attività di alternanza tra scuola e lavoro in azienda. Una valida esperienza che ha poi un risvolto molto positivo in termini di orientamento, successo scolastico e interessi da parte delle aziende.

Attenzione allo sport e anche a progetti educativi contro la violenza sulle donne. Tre bandi per 650mila euro a sostegno dello sport veneto sono infatti stati approvati dalla Giunta Regionale del Veneto con l'obiettivo di incentivare l'attività motoria dai 6 ai 18 anni, coinvolgere e valorizzare atleti con disabilità, sostenere la realizzazione di eventi sportivi. L'Assessore all'Istruzione invece ha incontrato a Vicenza il presidente regionale AICS del Veneto Mario Pongan ed una delegazione dell’associazione per approfondire il tema delle Giornate dello Sport. al centro del confronto anche il problema della violenza contro le donne.

Mancano gli insegnanti specializzati e il 36% dei docenti per il sostegno viene selezionato dalle liste curriculari, cioè sono insegnanti che non hanno una formazione specifica per supportare al meglio l’alunno con disabilità. Poco diffusa anche la formazione in tecnologie educative, fondamentale per l’utilizzo corretto della strumentazione a supporto della didattica. Per le ore di sostegno quasi il 6% delle famiglie ha presentato ricorso al Tar, ritenendo l’assegnazione delle ore non idonea. Ancora troppe barriere fisiche nelle scuole e una scuola su quattro risulta priva di postazioni informatiche adattate alle esigenze degli alunni con disabilità. Abbastanza buona invece la partecipazione alle uscite didattiche brevi (senza pernottamento), ma se la gita prevede il pernottamento, la partecipazione si abbassa notevolmente. E' questo il quadro presentato dall'Istat nel report “L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità” per l’anno scolastico 2018-2019.

Le ragazze hanno maggiori probabilità di essere vittime di cyberbullismo, gli studenti più grandi potrebbero essere maggiormente esposti al cyberbullismo rispetto a quelli più piccoli, in 7 Paesi europei, la percentuale di bambini e adolescenti fra gli 11 e i 16 anni esposti a cyberbullismo è aumentata dal 7 al 12% tra il 2010 e il 2014. Sono alcuni dati presentati da Unicef Italia in occasione del Safer Internet Day che si celebra oggi, 11 febbraio. Le vittime di cyberbullismo sono maggiormente soggette all’uso di alcol e droghe e a saltare la scuola rispetto agli altri studenti. Inoltre, hanno maggiori probabilità di ricevere voti mediocri e di avere problemi di autostima e di salute. I ragazzi stessi hanno dato vita al Manifesto, #Endviolence, in cui si sono impegnati a essere rispettosi e attenti a come trattano la comunità e a intervenire parlandone quando è sicuro farlo. Quest’anno, hanno mantenuto questo impegno rispondendo alla chiamata di gentilezza dell’Unicef e inviandosi centinaia di migliaia di messaggi positivi l’un l’altro on line.