Disabilità e didattica a distanza. Servono misure correttive.

«Dall'inizio dell'adozione della didattica a distanza sono passati già diverse settimane e molti alunni con disabilità sono stati o si trovano di fatto in una condizione di emarginazione e isolamento, situazione che per noi non è più tollerabile». Lo dichiara la Federazione italiana rete sostegno e tutela diritti delle persone con disabilità, a seguito di un incontro con la ministra dell'Istruzione. Al meeting online il presidente dell'associazione, Maurizio Benincasa, ha presentato le difficoltà registrate dalle famiglie in relazione alla didattica a distanza. E mentre si cerca una soluzione per gli alunni con disabilità, Università di Bolzano, Trento e Lumsa, insieme alla Fondazione Agnelli, lanciano una ricerca esplorativa per progettare interventi concreti, mirati ed efficaci. E invitano a contribuire.

Disabilità e didattica a distanza. Servono misure correttive.

«Dall'inizio dell'adozione della didattica a distanza sono passati già diverse settimane e molti alunni con disabilità sono stati o si trovano di fatto in una condizione di emarginazione e isolamento, situazione che per noi non è più tollerabile. Pertanto, si recuperi, con estrema urgenza, il tempo perduto, mancano ancora due mesi circa alla fine della scuola e molto si può fare ancora nei confronti degli alunni». È quanto dichiarato dalla First (Federazione italiana rete sostegno e tutela diritti delle persone con disabilità) a seguito di un incontro con la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, avvenuto il 30 marzo. Al meeting online ha partecipato anche il presidente dell'associazione, Maurizio Benincasa, che ha presentato alla ministra le difficoltà registrate dalle famiglie in relazione alla didattica a distanza. Tra le richieste dell'associazione, quella di riprogrammare il Pei (Piano educativo individualizzato) in funzione della didattica e-learning e calibrare meglio ogni intervento formativo a distanza, «che deve essere necessariamente rapportato alle specifiche esigenze e funzionalità di ogni alunno», come scrive la federazione nella nota diffusa.

In sintesi, le richieste dell'associazione sono: una circolare ministeriale in cui si impartiscono le linee guida per la convocazione del GLHO con modalità online, una convocazione online del consiglio di classe per parlare del problema, una gestione univoca dell'emergenza da parte di regioni e comuni, l'accesso alla cassa integrazione in deroga per gli assistenti che non potranno svolgere tutte le ore, garanzie assistenziali per gli alunni con disabilità e l'utilizzo della piattaforme informatiche da parte degli assistenti all'autonomia e comunicazione. 

Per la First è emersa una situazione a macchia di leopardo, dove «in moltissimi casi gli assistenti all'autonomia e comunicazione non sono inclusi nella didattica a distanza. Tale inconveniente può essere mitigato e ridotto solo supportando i docenti e quello di sostegno in particolare, attraverso l'incontro e la condivisione degli obiettivi del Pei con l'organismo a ciò deputato per legge che è il GLHO o GLOI», ha scritto l'associazione. La First, inoltre, ha ribadito la contrarietà del servizio a domicilio delle figure professionali citate per l'elevato rischio salute che ciò potrebbe comportare sia per gli alunni in condizioni di maggiori fragilità, sia per le famiglie, sia per gli operatori.

«La First – conclude la federazione nel comunicato – osserva che monitorerà su tutto il territorio nazionale l'andamento delle nostre proposte che vedono coinvolte le figure professionali di riferimento per l'alunno/a previste per legge, e qualora dovessimo constatare che gli accorgimenti da noi suggeriti nei confronti di tutti i soggetti interessati all'inclusione scolastica non portino mutamenti della realtà e la didattica a distanza sia condotta principalmente solo dal corpo docenti, con esclusione non motivata dal GLHO delle altre figure di riferimento, essendo la detta situazione palesemente illegittima, a tutela dei diritti dei più deboli sarà valutata e presa in seria e concreta considerazione ogni e più ampia azione incisiva nei confronti di tutti quei soggetti che saranno ritenuti responsabili della violazione degli obblighi inderogabili previsti da norme di legge».

Indagine dell'Università di Bolzano, Trento e Lumsa, insieme alla Fondazione Agnelli

Intanto tre atenei e una fondazione lanciano un questionario  per indagarne l'efficacia: sono l'università di Bolzano, l'Università di Trento, la Lumsa e la fondazione Agnelli. «La Didattica a Distanza (DaD) attivata per far fronte alla chiusura delle scuole dovuta all'emergenza sanitaria COVID-19 si sta rivelando una sfida difficile per l’inclusione di alunni e alunne con disabilità – scrivono – Ogni giorno emergono nuove criticità e nuovi temi, insieme tuttavia a opportunità di miglioramento per la qualità dell’offerta formativa e per il senso di appartenenza alla comunità classe. Per venire incontro alle difficoltà incontrate e per fornire un supporto davvero utile ai tanti insegnanti e formatori impegnati in questa sfida, stiamo progettando alcuni interventi concreti. Questa indagine esplorativa intende raccogliere informazioni per rendere tali azioni più mirate ed efficaci. La compilazione del questionario – assicurano i promotori - richiede pochi minuti e garantisce l'anonimato del rispondente».

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Parole chiave: didattica-a-distanza (27), inclusione (37), disabilità (172), indagine (11)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)
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