Mi chiamo Nao. E in classe sono il tuo robot

Che siano macchine umanoidi capaci di interagire o piccoli dispositivi che rispondono a semplici input: i robot stanno rivoluzionando il mondo dell’educazione. Aias: «Rendono più divertente la lezione e facilitano l’inclusione dei bambini disabili». C'è Nao, protagonista a Bologna di “Vivo la scuola”, progetto dell’associazione Aias che applica l’assistive robotics per rendere più divertente e inclusivo l’insegnamento nelle scuole. Ma c'è anche Rosie un piccolo mobile robot di forma cubica che sta nel palmo di una mano e si sposta su due ruote ed è in grado di muoversi da solo seguendo dei segni che, posti uno di seguito all’altro, vanno a formare un codice.

Mi chiamo Nao. E in classe sono il tuo robot
È alto 50 centimetri, laccato di bianco con alcuni dettagli color grigio metallizzato. I suoi occhi sono illuminati di blu e viola mentre le mani hanno solo tre dita. Quando gli chiedi come si chiama, le casse inserite al posto delle orecchie emettono un suono metallico: «Io sono Nao, in cosa posso aiutarti?». È la robotica la nuova frontiera delle tecnologie per l’inclusione: oggi viene applicata con successo anche nel campo educativo, per favorire l’apprendimento dei bambini con disabilità intellettive. E proprio...