Scuole Fidae. Cari genitori, coordinatori, docenti e personale ATA: ce la faremo!

Duc in altum! Sono le parole latine a fare da slogan alle lettere che la Fidae nazionale ha inviato a gestori, coordinatori, docenti, personale Ata e poi ai genitori e anche ai ragazzi. Conducimi in alto, guidami in alto. Parole di incoraggiamento, di vicinanza, di richiamo al senso di responsabilità che oggi più che mai non può mancare. Agli studenti, in modo particolare, la Fidae consiglia di tenere allenata l'intelligenza, rimanere mentalmente e socialmente operativi. Un invito, a tutti, insegnanti, coordinatori, famiglie, ragazzi, affinché il vuoto creato dal virus sia opportunità per riflettere, per creare, per guardare in alto. «LA scuola è il fronte che dobbiamo difendere perché rappresenta il futuro».

Scuole Fidae. Cari genitori, coordinatori, docenti e personale ATA: ce la faremo!

Duc in altum! Incita la Fidae nazionale. Duc in album incoraggia e dice ai suoi genitori, ai coordinatori, al personale Ata, ai ragazzi che frequentano le scuole cattoliche. Conducimi in alto, guidami in alto! Ecco un altro slogan davvero efficace che si può affiancare al più moderno #andràtuttobene, ma che ha anche una valenza in più, quella dell’elevare le menti, di volgere Los guardo verso l'alto, non farsi prendere dal vuoto. Ed è la conclusione di una lettera che la Fidae nazionale ha condiviso con tutti coloro che fanno parte del mondo delle scuole cattoliche. Tre lettere per salutare, per far sentire la vicinanza, cariche di parole di incoraggiamento. 

«Trovare le parole per incoraggiarvi in questo momento non è facile – si legge nella lettera indirizzata ai gestori, coordinatori, docenti e personale – ma è nostro dovere farlo in nome della fraternità e del comune impegno nella Scuola. La Fidae Nazionale mentre condivide con l’intero Paese l’apprensione per una calamità che non lascia per ora prevedere tempi e sviluppi, nello stesso tempo attiva tutte le sue risorse morali e professionali a favore delle scuole e delle famiglie». Essere cittadini responsabili, ma anche cercare soluzioni o creare condizioni per risolvere i problemi che ogni giorno l’arresto della normale attività nelle scuole presenta. «La scuola deve poter continuare – scrivono – La scuola è il fronte che dobbiamo difendere perché rappresenta il futuro, la vita dei nostri alunni, il nostro lavoro. Sappiamo che ogni singola scuola, al suo interno, a seguito delle decisioni legislative emanate via via dal Governo, ha coraggiosamente affrontato l’interrogativo: cosa possiamo fare?». Tante le soluzioni effettivamente messe in campo dalle diverse scuole che aderiscono alla Fidae, tanti esempi che possono diventare davvero buone prassi da seguire per altre scuole per promuovere una organizzazione della didattica e dei tempi scolastici idonea a risolvere, in parte, i problemi del presente. «Siamo consapevoli che ciò ha richiesto un investimento significativo di risorse umane e tecnologiche; che non sono mancati timori, disagi, perplessità – continua la lettera –  ma una soluzione sia pur provvisoria e flessibile da offrire alle famiglie ogni scuola in questi giorni l’ha trovata». Soluzioni però che non devono limitarsi al tempo dell’emergenza e devono diventare opportunità  per promuovere riflessioni, nuovi pensieri, nuovi modi di fare scuola. Il vuoto della classe, quel rumore che tanto manca, quei volti, sorrisi, chiacchiere che non si sentono ormai da troppo tempo, devono aiutare la riflessione e non essere motivo in più per adagiarsi.  

Agli studenti, un invito a resistere e ad alzare il capo!

Nelle parole rivolte agli studenti la Fidae incoraggia «a resistere al possibile disorientamento che si può provare di fronte al nuovo, alle restrizioni, all’assenza della classe». Consiglia di «tenere allenata l’intelligenza, cioè a rimanere mentalmente e socialmente operativi. A volte nel silenzio della propria stanza nascono delle idee, possono lampeggiare delle felici intuizioni. Mettetevi nella disposizione d’animo che questo avvenga. Sarebbe una grande fortuna, anche per il vostro futuro».

Un richiamo al premio lavoro di medici, infermieri, volontari o lavoratori nell’ambito dei servizi di prima necessità per parlare del sentimento umanitario che commuove e stimola, anche in altri cittadini, azioni di solidarietà. «Questi comportamenti non affiorano naturalmente – dice la lettera – se non si crede nei valori della vita e del servizio all’uomo che soffre, senza distinzioni. È possibile che tra queste persone generose ci siano anche i vostri genitori, degli amici o i vicini di casa».

L’arrivo della primavera, che forse chiusi in casa non riusciamo a percepire pienamente, deve invece essere un monito «ad alzare il capo, ragazzi! Ad avere speranza e coraggio, a diventare più pensosi e riconoscenti per ciò che abbiamo. Quando ritorneremo tutti a camminare liberamente per le strade, le piazze, i giardini della nostra città o del paese, tutto ci sembrerà più bello, anche… la nostra scuola».

La Fidae affianca molte scuole di tutta Italia

La  Fidae Nazionale si è affiancata a molte scuole del Nord, Centro e Sud d’Italia, consigliando, collaborando, suggerendo miglioramenti e opportunità, là dove si potevano intravvedere e applicare. E questo cammino di affrancamento ha permesso di riscontrare problemi, conoscere mancanze e urgenze, alcune preesistenti e che si sono acuite: come i problemi legati alla sicurezza della salute e del lavoro, le difficoltà economiche che gravano sulle famiglie e sulla gestione delle scuole. «Su questi problemi la Fidae, oggi più di ieri – si legge – si fa portavoce presso le istituzioni governative perché venga attuata una politica di superamento delle barriere e di rispetto del diritto a una parità piena, che coinvolge anche lo status dei nostri docenti. In questi giorni, il Consiglio Nazionale Fidae si ritrova on line quotidianamente per discutere, riformulare proposte su queste tematiche che la grave crisi odierna rende ancor più complesse».

«Ce la faremo – conclude la lettera – Abbiamo una storia, una tradizione alle spalle, abbiamo una tempra di lottatori, perciò dobbiamo vincere. Vincere, sì, se sapremo rimanere uniti, se sapremo collaborare e aiutarci».

I testi delle lettere complete sul sito Fidae

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