Accanto alla disabilità il Servizio civile esprime alcun dei suoi ideali più importanti

La Fondazione Irpea ospita il Servizio civile di Roberto Cabras, giovane studente dalla Sardegna. Il mondo della disabilità, prima sconosciuto, si sta svelando in tutta la sua ricchezza e profondità umana.  

Accanto alla disabilità il Servizio civile esprime alcun dei suoi ideali più importanti

Con il progetto “Coltiviamo il nostro futuro”, la Fondazione Irpea si è posta come obiettivo quello di coinvolgere circa venti persone con disabilità cognitiva nella creazione di una piccola produzione agricola nella storica struttura in via Beato Pellegrino.

A distanza di cinque anni dall’inizio dell’attività, il progetto si è allargato tramite la creazione di un laboratorio di ceramica e uno di falegnameria, introducendo dal 2021 la possibilità di inserire all’interno del mondo Irpea i volontari del Servizio civile universale. Ci viene data la possibilità di fungere da collante tra le diverse attività proposte agli ospiti, introducendoli in una realtà nella quale l’obiettivo principale è favorire l’autonomia. 

in vista delle feste natalizie, i diversi gruppi di “Coltiviamo il nostro futuro” si sono attivati per la creazione di articoli da proporre nei mercatini rionali della città di Padova. Il Gruppo Serra si occupa di coltivare diversi tipi di piante grasse all’interno della serra costruita agli albori del progetto; queste vengono poi inserite all’interno dei vasetti modellati dal Gruppo Ceramica o nei cosiddetti quadrotti verdi ideati dal Gruppo Falegnameria. Grazie all'impegno da parte degli educatori, gli ospiti Irpea riescono ad applicarsi in quelle attività che meglio rispecchiano le loro capacità, ma anche le loro ambizioni individuali, garantendo così un buon livello di realizzazione personale degli uomini e delle donne presenti. Complice l'inizio delle festività, gli ospiti oliano gli ingranaggi dei tre laboratori, dando loro la possibilità di autofinanziare parte del progetto.

Questo piccolo gruppo di artigiani e agricoltori, vive l'esperienza lavorativa in un ambiente familiare, teatro di tutte le vicende personali tipiche di ogni cerchia di amicizie ormai saldate da tempo. Ciò che colpisce, è la straordinaria capacità di relazione tra le persone già presenti e i nuovi arrivati - siano essi nuovi ospiti o volontari e lavoratori - i quali vengono messi immediatamente a proprio agio e inseriti nel mondo Irpea.

Tra gli ospiti accade spesso che ci sia spazio per scambi di amicizia e di tenerezza: mi è accaduto diverse volte di assistere a delle riflessioni estremamente argute sulla propria disabilità e quella degli altri, dando così l'opportunità di condividere con tutti e tutte i propri pensieri e speranze. 

Il mondo della disabilità cognitiva e psichica è una realtà che spesso viene considerata solo in parte dalle Istituzioni. Anche per i volontari stessi può trattarsi di un terreno inesplorato, ma la disponibilità e il candore dimostrati da chi vive la Fondazione Irpea ogni giorno è uno splendido modo per farsi accompagnare durante l’esperienza del Servizio civile universale. Rappresentando in pieno gli ideali che questo promuove, l’avventura presso via Beato Pellegrino è sicuramente uno dei motivi dell’esistenza del Servizio civile. 

Roberto Cabras

Roberto Cabras ha 26 anni e viene da Torpè, in Sardegna. Attualmente vive a Padova e studia Relazioni internazionali comparate a Venezia dopo essersi laureato in Scienze politiche a Cagliari. Sta, inoltre, svolgendo il servizio civile presso la Fondazione Irpea di Padova.

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