Croce verde, dove l’umanità incontra le decisioni razionali

«Non si impara solo a usare la barella o una maschera di ossigeno, ma anche come si tratta un paziente». Salire su un ambulanza, essere accanto non solo professionalmente, ma anche umanamente, è un compito delicato per chi opera all'interno della Croce verde di Padova. Serve calma, razionalità ed empatia. 

Croce verde, dove l’umanità incontra le decisioni razionali

La Croce Verde di Padova si trova al centro di una città "leader" nella salute e medicina, dal 1913. Fino a oggi, la sede principale di via Nazareth 23 ospita più di 1.400 volontari che, lavorando accanto a professionisti sanitari specializzati, ne mantiene vivo lo spirito di squadra e di collaborazione per offrire il migliore del servizio ai cittadini del Comune di Padova.

Per capire meglio come funziona l Croce Verde e questa esperienza unica, basta vedere il percorso che fa un volontario dal momento che ha completato il corso di formazione e inizia a salire in ambulanza. Tutti i volontari iniziano come milite in tipo B, affiancando un milite autista con esperienza: 

«Non si impara solo a usare la barella o una maschera di ossigeno, ma anche come si tratta un paziente», sono le parole di un volontario che racconta la propria esperienza, aggiungendo che si parte dalle condizioni o patologie di un paziente fino alla lora storia personale, in questo modo si impara a rendere più lieto il tempo che un paziente trascorre su un ambulanza, facendo ritorno nella propria abitazione.

L’altro passo è iniziare il corso e successivamente il tirocinio Suem (Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica) dove il tempo che si trascorre con un paziente si dimezza, e la chiamata è di un altro "colore": «Non si trova più il paziente calmo e felice che ritorna a casa – sono i consigli degli istruttori – ma avete davanti a voi una persona che è in uno dei momenti più vulnerabili della sua vita, che crede alla divisa e a ciò che rappresentate». I servizi variano da quelli meno urgenti a quelli dove la collaborazione con le forze dell’ordine, con il medico e con i vigili di fuoco è necessaria per salvare una vita. Dunque la risposta calma, razionalizzata ed empatica del volontario non deve cambiare.

Arrivato a questo punto , dopo che un volontario ha fatto e passato con successo i mesi di tirocinio, pieno di esperienze può anche effettuare operazioni più delicate, come un trasporto culla. Questo tipo di assistenza sui pazienti più fragili è di fortissimo impatto emotivo e intensa: sebbene questi pazienti siano i più piccoli sono anche i più resilienti, negli occhi di quelli che li hanno assistiti.

Questo percorso sottolinea le responsabilità che tanti giovani prendono sulle loro spalle, ma non solo: le decisioni che devono fare quando si trovano in prima linea, e le loro storie che ogni giorno si raccontano a fine turno parlano di un'esperienza unica che si costituisce solo quando l’umanità, la buona volontà e la razionalità si incontrano.

A cura di: Maria Seferi 

Maria Seferi, 24 anni, di Korça in Albania, studia Medicina e chirurgia all'Università degli Studi di Padova. Sta svolgendo l'anno di servizio civile universale da giugno 2022 nella sede della Croce Verde di Padova. 

Sto svolgendo l’anno di servizio civile universale da giugno 2-022 nella sede di Croce Verde Padova , ente che si occupa di trasporti e soccorso medico .

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