Storie

Nicolò Celegato ha trentatrè anni e vive a Selvazzano Dentro: da quando era piccolo coltiva una grande passione per i presepi e dal 2010 è maestro presepista. Ama molto i diorami e i colori caravaggeschi e per le sue creazioni s’ispira anche alla realtà rurale dei Colli

Da Padova a Roma in bicicletta per dimostrare che nonostante limiti e fragilità fisiche si possono raggiungere traguardi importanti, come un pellegrinaggio sulle due ruote dal Veneto a Roma, nel nome di san Giovanni Paolo II e con i grandi santi compagni di strada, oltre che con i familiari e tanti amici, medici compresi, che fanno da sostenitori.

«I miei con quel loro ristorante-birreria, io lì con la bici di mia sorella, bella gialla, ce l’ho ancora, che mi divertivo. Chi
portava ai miei la carne era un amico di famiglia, lui aveva corso in bici, lui così a dirmi che mi avrebbe portato “a correre”, avevo cinque anni e ho dovuto aspettare di averne sei per cominciare. Un anello attorno allo stadio di calcio, strada asfaltata, ne chiudevano metà. I miei? Subito ok anche se loro sono stati sempre più vicini al calcio, a partire da mio nonno e poi pure mio padre, come dirigenti della società di qui e mia madre che con mia zia andava pure a pulire gli spogliatoi».

La storia di una vita. L’esperienza di un santo antico. Il cammino di un gruppo di pellegrini moderni. Da questi “elementi” è nata, nel grembo della comunità dei frati minori conventuali della basilica del Santo di Padova, l’esperienza di “Antonio 20-22”, che ha portato tre pellegrini sui passi di sant’Antonio, che nel 1220 sbarcò perigliosamente a Capo Milazzo in Sicilia, per poi dirigersi verso Assisi e da lì fino a Padova, con la storia che tutti conosciamo.

Luigi Rigon. La fede impregna tutti i suoi 86 anni dedicati ai disabili della cooperativa San Gaetano di Thiene, alla Chiesa nell’Azione cattolica, al lavoro presso il lanificio Ferrarin e alla famiglia, architrave di tutte le scelte

Minù è una cagnolina di taglia piccola, ha 15 anni e ci vede poco. È mite e quieta quando è protetta dalle gambe di Debora che la va a trovare e passa un po’ di tempo con lei una o due volte a settimana. Minù è una dei 120 cani che vivono nel canile rifugio San Francesco di Presina, alle porte di Piazzola sul Brenta, e la signora Debora, non sentendosi ancora pronta per accogliere in casa una nuova amica a quattro zampe dopo la morte del cane di famiglia, ha deciso di adottare a distanza, con un piccolo contributo mensile, e con tante coccole in presenza.

Manfredini di Este. Il Centro di formazione professionale dell’Istituto salesiano, nato ancora nell’Ottocento, compie trent’anni: oggi accoglie 400 ragazzi che provengono da un territorio molto ampio e che studiano energia, grafica, meccanica e ristorazione