«Il volley, che scuola di vita». Dragan Travica si racconta: «Certo che mi sento un privilegiato: guadagno più della media e poi, dai, si gioca»

Il capitano. Figlio d'arte, croato di nascita e padovano d'adozione, è il giocatore più rappresentativo della Kioene. A 34 anni, non è ancora tempo di ritirarsi. I miei amici d'infanzia sono a Padova, qui mi sento a casa e qui continuerò a vivere anche dopo la pallavolo

«Il volley, che scuola di vita». Dragan Travica si racconta: «Certo che mi sento un privilegiato: guadagno più della media e poi, dai, si gioca»
«Quando mio padre ancora giocava, i miei hanno fatto base a Padova. Sono qui i miei amici d’infanzia, qui mi sento davvero a casa e qui continuerò a vivere anche dopo la pallavolo. Sì, mio padre che giocava e poi ha allenato, ci ha giocato pure mia sorella, era un qualcosa sempre presente in casa, già da subito lì fuori con mio padre a palleggiare e così, quando ho iniziato col minivolley non m’è piaciuto, ci facevano fare delle cose insulse, ero insomma più avanti ed è per questo che ho preferito fare calcio....