Profughi e solidarietà a Canove. Tra il 23 novembre 1941 e l’8 settembre 1943 vissero a Canove una cinquantina di ebrei stranieri

Tra il 23 novembre 1941 e l’8 settembre 1943 vissero a Canove, in internamento “libero”, una cinquantina di ebrei stranieri. Giorgio Spiller – la cui famiglia è originaria dell’Altopiano – ha raccolto le memorie di quel periodo nel suo Shalom. Il racconto, che muove dagli accenni materni, restituisce la quotidianità degli internati. Soprattutto le relazioni con la gente. A cui alcuni rimasero legati. "Ogni 27 gennaio ai nostri studenti parliamo di Anna Frank: perché non dire loro che a Canove, per due anni, hanno vissuto persone con il suo stesso destino?"

Profughi e solidarietà a Canove. Tra il 23 novembre 1941 e l’8 settembre 1943 vissero a Canove una cinquantina di ebrei stranieri
Si definisce “uomo del paesaggio”, il paesaggio dei Sette comuni, la terra dei suoi genitori, dove è tornato da più di un decennio e dove ha realizzato alcune significative opere di land art come Fiocco di spino e Gnaro. Giorgio Spiller, artista e uomo di teatro, la sua ultima opera “paesaggistica” l’ha costruita con le parole e l’ha dedicata a Canove, raccogliendo le memorie superstiti della presenza nella frazione centrale del comune di Roana di una cinquantina di ebrei stranieri, qui rimasti in internamento...