Sergio Camon di Montagnana. Fra le torri merlate nascono bouquet di conchiglie

Sergio Camon di Montagnana, elettrauto in pensione, trent’anni di ciclismo amatoriale e ora una nuova passione: con le conchiglie crea fiori colorati. Bastano una buona manualità, un pizzico di fantasia e un po’ di divertimento

Sergio Camon di Montagnana. Fra le torri merlate nascono bouquet di conchiglie

Montagnana non può vantare spiagge e sapore di mare, ma ha cittadini, come Sergio Camon, 67 anni, che il mare se lo porta a casa, dove con l’aggiunta di un pizzico di fantasia artistica, si trasformano in moderni Van Gogh, che usano le conchiglie al posto dei colori. Siamo sul confine tra riciclo, artigianato e arte, dove tutto è consentito grazie alla creatività, che può riaffiorare anche quando si diventa pensionati, e si ha più tempo per coltivare passioni che servono a ringiovanire la mente, aguzzando l’ingegno. Sergio, in realtà, non si è mai annoiato, né da lavoratore né da pensionato, al punto che se non avesse fatto l’elettrauto per una vita, sicuramente sarebbe stato un campione di ciclismo su strada. Oggi, che per età e fisicità è costretto a rallentare, ma non mollare un “amore” come quello verso la bicicletta, ha trovato un diversivo per occupare il suo tempo libero. Chiusa una porta… ecco una nuova passione: «Archiviare trent’anni di attività sportiva amatoriale che mi hanno portato a vincere 350 gare, tra regionali, nazionali, europei e mondiali con 13 maglie, di queste quattro nel Giro del Veneto – dice Sergio – non è facile. Così, anche se non gareggio più, i miei 25 mila chilometri l’anno in sella alle due ruote, me li faccio ancora». Nei tempi morti però, il pensionato ha trovato una sua “terapia” naturale contro la nostalgia: «Le conchiglie: che così mi servono per allontanare la nostalgia del ciclismo». Ma dove a Montagnana, che non ha il mare? «Ben detto, proprio a casa mia, in piena pianura e sotto l’ombra delle torri merlate della mia cittadina!». Conchiglie che raccoglie durante i mesi invernali, nelle belle passeggiate lungomare, per poi utilizzarle una volta portate a casa. «Tutto ebbe inizio tre anni fa – racconta Sergio – quando da volontario ero impegnato in una casa di riposo. Ebbi l’intuizione di fare dei lavoretti destinati alla beneficenza con i materiali che avevo in casa. Ho sempre raccolto conchiglie per diletto durante i miei viaggi in camper, così con l’andare degli anni ne ho accumulate un buon numero, lasciate chiuse in un cassetto come se stessero attendendo una seconda vita. L’idea di incollarle per crearne delle composizioni è storia recente». Con un pizzico di gusto, del divertimento e una buona manualità, Sergio crea bouquet colorati di fiori, dove al posto dei petali, risaltano valve di molluschi di ogni forma. «Sono “nature morte” fino a un certo punto, visto che sono già uno splendore come creature del mare per colori e forma, tanto che andare al mare d’inverno, diventa una salutare piacevolezza e il chinarsi in continuazione per raccoglierle una a una, vale quanto l’andare in palestra!». Raccolte e portate a casa, inizia l’opera di trasformazione: «Le conchiglie vanno pulite con acqua e candeggina, divise per forma e misura, fino a quando partendo da un vaso di plastica riciclato, inizio con l’incollaggio. Diverso è per i fiori, i cui petali di valve di cozze o capasanta, le dipingo, trasformandoli in boccioli e fiori colorati». «L’opera più grande che ho creato – prosegue Sergio – resta un vaso con più di duemila conchiglie, che ho regalato a mia moglie, che con spirito pratico, mi ha risposto: “Chi lo pulisce dalla polvere?”». «Non è certo un mestiere il mio – conclude l’artista – ma un diletto nato per caso, che piace alla gente per l’originalità. Al punto che da un anno molte domeniche le trascorro per strada, nei mercatini turistici, dal mare alla montagna, chiudendo così un cerchio: riporto le conchiglie “fiorite” al mare e in montagna faccio arrivare il ricordo del mare stesso, mentre io mi diverto!».

Un elettrauto con la passione per la bici e le conchiglie

Sergio Camon, 67 anni di Montagnana, elettrauto in pensione, sulle spalle ha trent’anni di attività amatoriale come ciclista. Oggi, nei tempi morti, raccoglie conchiglie con le quali crea bouquet di fiori che la domenica vende nei mercatini turistici.

Anziani attivi
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L’aspetto creativo può incidere sullo stato psicofisico delle persone di una certa età. Lo attesta la stessa biografia di molti grandi artisti che non si sono posti limiti di età, confidando che l’arte del creare non solo non abbia età, ma sia l’ingrediente per invecchiare bene con tonicità e dinamicità mentale. Sono tanti infatti, gli artisti, del passato ma anche dei giorni nostri, che hanno lavorato fino all’ultimo: pittori, scultori, scrittori, poeti, architetti, musicisti, da Michelangelo Buonarroti a Leonardo da Vinci, Pablo Picasso e Salvador Dalì, gli architetti Gae Aulenti e Renzo Piano, Giorgio Armani, Andrea Camilleri, per citarne alcuni. Raggiunta l’età pensionabile, molti anziani riscoprono passioni e passatempi: spesso sono retaggi giovanili, in altri casi il proseguimento di quanto coltivato nella vita, oppure esperienze nuove. L’importanza di questo atteggiamento, che serve a non mettere in “stand by” la psicomotricità, è uno degli elementi della longevità, come sostengono geriatri e neuro scienziati.

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