Un uomo a servizio della libertà. Ferdinando Gardellin, l'impiegato all’anagrafe del Comune di Padova che salvò centinaia di ebrei

Nato a Padova nel 1910 Ferdinando Gardellin, da impiegato all’anagrafe del Comune di Padova, fornì carte d’identità e documenti falsi durante la seconda guerra mondiale, salvando centinaia di "ebrei, prigionieri alleati e sbandati". A Terranegra, nel Giardino dei Giusti del mondo, un gelso bianco ne ricorda l'impresa a servizio della libertà. Lo scorso anno una piazza alla Guizza gli è stata intitolata e una lapide è posta negli uffici di piazza dei Signori dove svolse il lavoro di impiegato.

Un uomo a servizio della libertà. Ferdinando Gardellin, l'impiegato all’anagrafe del Comune di Padova che salvò centinaia di ebrei
Ferdinando Gardellin percepiva la vita dentro, la viveva con entusiasmo, ma ne sentiva anche tutta la sofferenza e non digeriva le ingiustizie. Padovano, classe 1910, seguì l’istinto e, opponendosi al regime fascista, salvò centinaia di ebrei e alleati inglesi falsificando carte d’identità dalla sua scrivania di impiegato all’anagrafe del Comune di Padova dove era stato assunto nel 1936. Il 25 novembre 1943 fu scoperto e imprigionato alla caserma Mussolini di via Cesarotti. «Quante legnate prese! Il nonno ce lo...