Il Redentore di Este. Punto di riferimento per tutta la città

Un punto focale per tutta la città e i dintorni, ma anche un asset da sfruttare nel futuro fatto di collaborazione.

Il Redentore di Este. Punto di riferimento per tutta la città

Este e il Redentore: un binomio vitale e di successo. Il patronato dal 1900 è un polo educativo, punto di riferimento per tutta la città e i dintorni. Ma la sua importanza strategica non è relegata ai decenni passati. Anzi. Non c’è parroco o laico, oggi a Este, che non lo citi come luogo significativo per vita dei giovani nella chiesa, porta spalancata sul mondo civico e occasione di integrazione, in un futuro nemmeno troppo lontano, per le comunità della città.

«L’apertura alla città è vitale per lo stesso patronato – commenta don Michele Majoni, vice parroco a Santa Tecla – In questi anni abbiamo stretto legami con l’amministrazione comunale, con altre associazioni e le società sportive del territorio: la nostra polisportiva oggi è una realtà trainante, da cinque anni organizziamo “Gioca sport”, una manifestazione che permette di parlare di educazione e significato dello sport tra dirigenti e allenatori, di fatto l’unico luogo di incontro per tutte le realtà sportive di Este e non solo».

L’apertura ha reso il Redentore anche partner di un doposcuola innovativo partito lo scorso 4 febbraio in collaborazione con il Comune: «Un’iniziativa – riprende don Michele – che si inserisce all’interno di un progetto di coordinamento educativo a cui abbiamo dato vita insieme all’università di Padova, grazie all’attenzione del prof. Giuseppe Milan». L’idea del patronato è quella di essere fermento per tutta la società, garantendo l’attenzione agli ultimi. Non semplicemente uno slogan: «Nel concreto significa studiare vie innovative per sostenere i ragazzi con difficoltà dell’apprendimento nel doposcuola, significa occuparsi in maniera attiva di bullismo. Oppure aprire le porte alle persone con condanne passate in giudicato che possono scontare la pena con misure alternative al carcere e accettano di mettersi a disposizione del patronato per lavori socialmente utili. Un servizio simile, in collaborazione con il Csv, lo svolgiamo con i ragazzi che hanno avuto sospensioni a scuola: continuano la frequenza ma vengono da noi per rendersi utili».

Il Redentore è anche la sede del progetto Sprar a cui ha dato vita l’incontro tra due cooperative del territorio e del presidio Libera intitolato a Giovanni Trecroci. In questo contesto sono circa 700 i ragazzi che si formano nelle fila degli Scout d’Europa, nell’Azione cattolica e nella polisportiva.

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