Il trasferimento della Biblioteca capitolare e dell’Archivio storico diocesano ha permesso di pensare a un’importante riorganizzazione degli spazi interni all’antico Palazzo vescovile. Un riordino
già iniziato grazie allo spostamento di libri e documenti in uno spazio temporaneo, in attesa di trasferire il tutto, tra un paio d’anni, nella nuova sede prevista all’interno della chiesa di Santa Maria in Vanzo. Negli spazi liberati verranno progressivamente ospitati alcuni degli uffici prima siti nella vicina Casa Pio X.
«La scelta – spiega l’architetto Claudio Seno, responsabile dell’Ufficio beni culturali della diocesi padovana – è stata quella di riunire all’interno della Curia alcuni uffici pastorali, e in particolare tra questi vi sono l’Ufficio missionario, la Pastorale sociale e del lavoro, gli uffici operativi della Caritas, la Pastorale dei giovani, l’Ufficio scuola e quello delle comunicazioni sociali, oltre che la redazione del settimanale diocesano La Difesa del popolo. A questo scopo è stato incaricato uno studio professionale che ha creato uno schema e un layout concordato, recependo le varie esigenze dei vari uffici».
Lo spostamento della Biblioteca e dell’Archivio ha permesso di partire con il primo stralcio di lavori, già nello scorso mese di giugno, nell’area più storica del Palazzo vescovile. Salvo imprevisti, il termine dei lavori è atteso per i primi mesi del 2026, con un ritardo sul previsto dovuto al riscontro di solai consolidati in passato con tecniche non conformi, e che sono quindi stati appropriatamente risistemati. In quei mesi si sposteranno quindi i primi uffici.
A seguire partirà il cantiere che riguarderà il rifacimento degli impianti e l’ammodernamento del primo piano del palazzo, dove vi sono gli attuali uffici di Curia. Il tutto si concluderà poi con la sistemazione del piano terra, entro la primavera del 2027. La riorganizzazione degli uffici porterà anche a predisporre un nuovo ingresso alla Curia: i visitatori entreranno in futuro da piazza Duomo, dallo stesso accesso del Museo diocesano, e attraverseranno poi la sala Barbarigo.
Quanto all’Archivio storico diocesano e alla Biblioteca capitolare, provvisoriamente sono stati spostati in un luogo idoneo, dove godono di tutte le protezioni e i presidi necessari.
I manufatti più preziosi della biblioteca sono invece in deposito in altre sedi, in ambienti blindati.
In questo periodo la consultazione ai documenti avviene solo su appuntamento: l’accesso è infatti riservato al direttore don Stefano Dal Santo e ai suoi stretti collaboratori, che si incaricano di reperire l’eventuale materiale richiesto dagli studiosi, che possono consultarlo in una apposita
sala. Il servizio di consultazione è quindi garantito.