Veglia vocazionale lunedì 6 maggio in Seminario. Creare casa con il Signore

Veglia vocazionale Appuntamento in Seminario lunedì 6 alle 20.30. «Le relazioni solide sono il contesto per cercare, esprimere e coltivare la propria vocazione»

Veglia vocazionale lunedì 6 maggio in Seminario. Creare casa con il Signore

Torna nella chiesa del Seminario la veglia diocesana delle vocazioni, in programma quest’anno lunedì 6 maggio, alle 20.30, insieme al vescovo Claudio. Questa occasione annuale per dare visibilità alla ricchezza di vocazioni nel territorio, è inserita nel percorso diocesano della Scuola di preghiera per giovani ma è aperta a tutti: consacrate e consacrati, sposi, preti, famiglie, giovani in ricerca e cristiani di tutte le età. Il titolo – come da tradizione – è lo stesso della Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni che abbiamo celebrato lo scorso 21 aprile: “Creare casa”. «La preghiera per le vocazioni – spiega don Mattia Francescon, responsabile dell’Ufficio per la pastorale delle vocazioni – rimane il primo e privilegiato strumento per donare alla Chiesa cuori generosi capaci di vincere paure e pregiudizi, e di rispondere a Dio che chiama; strumento per custodire e far fiorire la propria vocazione. Quest’anno l’accento è posto sul “contesto” che permette tutto questo: la casa. Per noi cristiani e per le nostre comunità “creare casa” significa, per amore di Gesù Cristo, creare legami forti, costruire una rete di affetti veri, superare la solitudine e l’isolamento, generare collaborazione senza escludere nessuno, imparare ad avere pazienza, a perdonarci, a ricominciare ogni giorno. “Creare casa” tra di noi è in questo modo diventare liberi e gioiosi di cercare, esprimere, accogliere e alimentare la vocazione che Dio ha per ciascuno di noi». Dopo il primo momento di accoglienza e di condivisione negli ambienti del Seminario, la veglia entrerà nel vivo con le testimonianze, le parole del vescovo e l’incontro con la Parola di Dio, per una preghiera accompagnata dai musicisti e dai cantori della Scuola di preghiera. «Partecipare alla veglia delle vocazioni – osserva fra Nico Melato, animatore vocazionale dei frati minori conventuali – significa fermarci tutti insieme e, come Chiesa, rimetterci in ascolto del Signore che ci chiama a sé, in tante forme diverse, a ogni età della vita». «Per me – aggiunge Manuela Riondato, collaboratrice apostolica diocesana – significa confermare una scelta e una strada condivise, ringraziare per una vita “bella” che mi viene donata, e nello stesso tempo vivere un gesto di speranza, perché altri giovani possano sperimentare la stessa bellezza, sempre nuova, sempre unica, in Cristo Gesù». «È rendermi conto che non sono solo nel cercare di piacere al Signore, ma oltre a lui c’è la Chiesa» osserva il diacono Siro Zavagnin, mentre suor Flensiana Tolok, suora delle Figlie del Divino Zelo, confida: «Partecipare alla veglia vocazionale significa dare voce e testimonianza a quanto sia urgente e importante la preghiera per le vocazioni, perché ottenga dal Signore nuovi e santi “operai nella sua messe”».

Andrea Canton

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