Seconda puntata della serie di prime pagine in formato digitale della Difesa del popolo di cento anni fa. Nel numero del 16 agosto 1914 il settimanale diocesano propone, tra l’altro, un toccante trafiletto dedicato alle conseguenze della mobilitazione generale che in quei giorni tutte le nazioni belligeranti stavano concludendo e che coinvolge anche la vicina città di Trento.
«Potete immaginare le lagrime che ha provocato questo ordine immediato che ha lasciato i paesi e le famiglie deserte di uomini, di più d’ogni comune ha avuto l’ordine di requisire bovini, cavalli, carrozze, carri, automobili, ecc. per farli servire alla guerra. I richiamati hanno passato la notte dormendo a Trento, sulle piazze e sulle vie. I paesi del Trentino si trovano in faccia alla carestia. I generi alimentari furono asportati dal governo, le ferrovie sono tutte occupate dal trasporto dei soldati, attraverso le frontiere non passa più nulla, i negozi sono sguarniti di personale e si devono chiudere. È la più terribile delle desolazioni. E questo avviene in tutta l’Europa! E dire che qualche giornale sconsigliato vorrebbe che l’Italia, finora fortunatamente estranea alla guerra, vi si buttasse a capofitto!».
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