Lo statistico Roberto Volpi esorta a non cadere nell'errore di credere che l'aumento delle coppie di fatto compensi il calo vertiginoso dei matrimoni, sia civili che religiosi. E avverte: se continua a crescere il fenomeno delle "coppie di fatto non conviventi", nel giro di tre o quattro decenni la famiglia formata da un uomo e una donna con figli è destinata a sparire.
Già a maggio la Rai, seguendo l’esempio di Mediaset, aveva interrotto i propri rapporti con YouTube e aveva cancellato tutti i "canali" e i video che erano stati caricati sulla piattaforma di Google. Adesso molto probabilmente dovranno cominciare ad occuparsi anche di Facebook. Il tema è spinoso e riguarda proprio il bacino generazionale del pubblico della tv di Stato, non solo i giovanissimi.
Lo storico Massimo Faggioli: «Le due celebrazioni del Sinodo a un anno di distanza ricordano per dinamica le intersessioni conciliari, ovvero il periodo gennaio-agosto che intercorse tra le quattro sessioni del Concilio Vaticano II: in quelle intersessioni i documenti discussi dai vescovi a Roma ricevettero contributi essenziali per la loro maturazione».
Il primo sinodo sulla famiglia si è concluso approvando la “relazione finale” a maggioranza assoluta, ma sui temi riguardanti i divorziati risposati e le coppie gay non ha raggiunto la maggioranza qualificata dei due terzi necessaria per l’approvazione. Si tratta per ora di orientamenti, non di decisioni.
Mercoledì 29 il convegno del vicariato di Abano. Spronate anche dal vescovo Antonio Mattiazzo dopo la recente visita pastorale, le comunità cristiane intendono rivolgersi alla società civile per sensibilizzare sulla piaga del gioco e spronare le amministrazioni locali a far pressione sulla politica regionale e nazionale. Leggi e scarica il documento.
La quarta delle prime pagine della Difesa del popolo del tempo di guerra che andiamo riproponendo in formato digitale porta la data del 25 ottobre 1914. Lungo tutto il mese di ottobre si susseguono le notizie dal fronte franco-tedesco. Il titolo più “urlato” a tutta pagina è quello dell’ultima domenica, il numero 43 del 25 ottobre: “Le tragiche vicende della più grande guerra”. In sintonia con esso gli articoli descrivono apocalittici scenari di battaglia, come questa cronaca di un soldato francese. Acquista l'originale in alta risoluzione.
A Roma gli Stati generali dell'antimafia promossi da Libera. Chiara, Mariano, Marco e Roberto: sono loro che animano i presidi sul territorio italiano, tutti intitolati a una vittima delle mafie, perché, come diceva Borsellino, «la mafia non è una sola, ma è come un albero fatto di tanti rami secchi». Da Nord a Sud del paese, un lavoro instancabile per la legalità. Ideali forti e coraggio per interloquire con ambienti spesso sottomessi alle mafie.