L'analisi del gesuita Giuseppe Riggio, caporedattore di Aggiornamenti sociali. «È un No che viene dopo tanti altri No pesanti nel corso di questi ultimi decenni e quindi potrebbe davvero costituire un blocco per un lungo tempo al percorso della riforma. Di sicuro nel breve termine non vedo alcuna possibilità che questo tema venga rimesso sul tappeto».
Il segretario generale della Cei mons. Galantino sullo scenario post referendum: "Di gente che si impegna per il proprio tornaconto ne abbiamo anche troppa, quel che mancano sono veri leader". “Abbiamo tutti bisogno di politica”, ha proseguito il vescovo, “soprattutto di programmi che aiutino coloro che non ce la fanno, e che continuano ad essere troppi".
“Non lo so se chiedo molto, ma veramente chiedo che un po’ tutti sotterrino l’ascia di guerra fatta di parole pesanti, fatta anche di espressioni tante volte al limite della volgarità”. Così il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, in un’intervistaa Tv2000, commentando i risultati del referendum. Anche dal presidente della Cei Bagnasco l'invito a una forte e condivisa assunzione di responsabilità.Sulla Difesa di domenica 11 dicembre, un ampio approfondimento con interviste a Gaetano Quagliarello, uno dei "saggi" di Napolitano, schierato per il no; Giorgio Santini, senatore del Pd e relatore della legge di bilancio, schierato per il si; Giuseppe Riggio, gesuita, caporedattore di Aggiornamenti sociali.
Mezzanotte e un quarto di lunedì 5 dicembre: Matteo Renzi, senza attendere i risultati finali, annuncia che nel pomeriggio sarebbe salito al Quirinale per consegnare le sue dimissioni. Gli elettori hanno respinto in modo netto la riforma della Costituzione: il No ha vinto con il 59,1 per cento dei voti (quasi 19 milioni e 420 mila) contro il 40,5 del Sì (circa 13 milioni e 432 mila di voti).
Alla presentazione dello Year Book del Cnca “Rischi da giocare” politici e operatori hanno chiesto il divieto assoluto di pubblicità e che i proventi che lo stato ricava dal gioco d'azzardo diminuiscano progressivamente in modo da far ridurre l'offerta di azzardo.