Era il 16 dicembre 1943, una giornata fredda, ma nitida e soleggiata, il tempo ideale per gli aerei degli Alleati dell'aviazione anglo-americana per scaricare bombe mortali. Erano le 13, ora di pranzo, e 72 aerei in sei minuti scaricarono sui binari della stazione ferroviaria e sulle case della prima Arcella duecento tonnellate di bombe. I morti in solo quella occasione furono duecento. Nei quasi due anni di terrore, il bilancio è il più grave tra tutti i quartieri della città: circa 400 morti e oltre 500 tra feriti e invalidi; le bombe radono al suolo il 90 percento degli edifici, compresi scuole e cimitero
Quanti luoghi comuni contribuisce a spazzar via, quante analisi affonda, quasi le nuove generazioni fossero semplicemente sedute, ripiegate e spente. Chi con violenza assurda e omicida ha voluto spezzare l’esistenza di Antonio ha ottenuto l’effetto contrario: la morte di questo giovane ha dato risonanza planetaria a un patrimonio di valori e progetti, di cultura locale e universale, di impegno civile aperto e propositivo.
Assieme alla diseguaglianza, tra gli elementi che caratterizzano il mondo contemporaneo c’è senz’altro quello relativo ai conflitti che attraversano il pianeta. Si tratta di due fenomeni strettamente legati: le diseguaglianze sono una delle più importanti fonti di tensione e di conflitto nelle società; e i conflitti stessi sono a loro volta fattore di inasprimento delle polarizzazioni esistenti, dei fenomeni di diseguaglianza e marginalizzazione
Giunge alla settima edizione l’iniziativa “Cittadellascolta” promossa dal coordinamento Pastorale Vicariale, su iniziativa dell’Ufficio pastorale della Diocesi di Padova. Quattro incontri aperti alla cittadinanza per riflettere sul tema della ricchezza economica e della possibilità che essa possa essere coniugata con la “responsabilità”.
Due temi diversi ma ugualmente importanti quelli che ruotano attorno ai presepi delle parrocchie di Gallio, sull'altopiano, e di Codiverno (Vigonza): l'accoglienza di Dio e dei fratelli, nel primo. La semente che il Padre getta nel campo perché porti frutto, nel secondo.