Mese: Gennaio 2019

La recessione tecnica non va sottovalutata, blocca gli investimenti privati

Le banche alle prese con la riduzione dei cattivi crediti (prestiti concessi a soggetti che non meritavano, società buone che hanno perso competitività, imprenditori che non hanno gestito bene il cambio generazionale) non possono alimentare più di tanto la ripresa perché sono alle prese con i loro errori e un’economia debole. Condizione che rende più difficile per le imprese la restituzione dei prestiti. Per il governo un arretramento che dovesse durare più trimestri è il peggio che possa capitare a chi ha promesso e ormai deciso impegnativi immediati capitoli di spesa confidando in una ripresa dei consumi che dovrà portare più benessere e più entrate fiscali. Ma se le imprese - di tutti i tipi - non faranno utili pagheranno meno tasse, se i nuovi occupati saranno pochi crescerà lo squilibrio previdenziale fra chi è, o sta andando, in pensione. La recessione prolungata crea uno stato d’incertezza che frena gli investimenti grandi e piccoli: il capannone industriale, il laboratorio artigianale, il negozio, i mutui-casa. Insomma, l’economia non gira e nessun comparto può sentirsi al sicuro

La vita consacrata parla ai giovani

Giornata mondiale della vita consacrata. Si celebra il 2 febbraio e in Diocesi di Padova l'appuntamento è al Santo, dove alle 10 il vescovo Claudio presiede l'eucaristia. In occasione della festa, cinque voci si interrogano su cosa, della vita consacrata, attragga i giovani

Ciao Leonardo Cenci, il maratoneta che ha corso più veloce della malattia

E' morto questa mattina, a 46 anni, Leonardo Cenci, il corridore perugino che nel 2016 ha partecipato alla Maratona di New York diventando il primo maratoneta italiano a correre con un cancro ancora in atto. Ma non gli bastava: in quell'edizione voleva battere il record di Fred Lebow, cofondatore della maratona e unico atleta al mondo, prima di lui, a partecipare nella sua stessa condizione. E ci riuscì! Due anni fa, ci aveva detto: «in fondo, la mia vita è una clessidra con meno granelli».

“Mission impossible” per Theresa May

Tornare a discutere con Bruxelles e portare a casa un accordo entro il 13 febbraio. È il mandato - quasi una “mission impossible” - dei Comuni a Theresa May. Accordo simile a quello bocciato  a novembre dal Parlamento britannico ma senza i vincoli della frontiera irlandese. Theresa ci proverà ma la levata di scudi è pressoché totale.  Il presidente del Consiglio europeo  Donald Tusk. ha dichiarato che "L'accordo raggiunto è e resta il migliore ed unico modo per assicurare una uscita ordinata della Gran Bretagna dall'Ue. Il backstop è parte di quell'accordo, che non è aperto a nuovi negoziati”.