“C’è un Paese” è il cuore del messaggio della campagna Cei 8xmille per il 2020 che mostra, nei fatti, un Paese che accoglie, sostiene, abbraccia e soprattutto consola.
Rinviata al 2021 la 17° mostra-concorso fotografico "L'Arca di Noè, l'uomo e la fauna (dagli insetti ai pachidermi), che si sarebbe dovuta tenere dal 4 al 20 settembre nel centro comunitario della parrocchia di Cristo Re. L'iniziativa, promossa dall'associazione "Amici di don Lucio", viene così posticipata di dodici mesi a causa dell'epidemia da Coronavirus. Per l'edizione 2020 erano state inviate nel mese di febbraio oltre 300 comunicazioni ad altrettanti fotografi di tutte le regioni d'Italia.
Il Covid ci ha travolto tutti, confinandoci in casa e infondendo paura e disorientamento.Per un momento la novità della didattica a distanza ha acceso la creatività. Poi però, all'entusiasmo iniziale, è seguita la consapevolezza che è come tenersi per mano con la punta delle dita: basta un niente per staccarsi e separarsi per sempre. No, questa non è proprio la scuola che vorremmo, perché la scuola e uno spazio fisico prezioso e insostituibile che oggi più che mai deve essere ripensato.
Dopo la fuga dal Myanmar e i campi profughi sovraffollati del Bangladesh, ora si trovano ad affrontare le conseguenze del devastante ciclone Amphan, l’arrivo del coronavirus e il trasferimento forzato sull’isola di Bhasan Char
Il Garante: “Continua a essere dubbiosa la complessiva legittimità di una privazione della libertà finalizzata a un obiettivo che non può essere realizzato, quantomeno in tempi brevi”. Pandemia, situazione tranquilla nei centri
Da giochi da tavolo a sede della solidarietà: è stata questa la momentanea metamorfosi che nelle scorse settimane ha visto i biliardi e i tavoli da ping pong del centro parrocchiale di San Pietro di Stra utilizzati come tavoli per la raccolta e la distribuzione di generi alimentari.
Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervenendo in video conferenza all'evento "Financing for development in the era of Covid -19 and beyond"
I vescovi del Venezuela chiedono “un accordo nazionale inclusivo, a lungo termine”, per salvare il Paese dalla “grave crisi in cui è sprofondato” e “una nuova leadership politica” che sappia guidarlo “verso il progresso, senza ideologie soffocanti e tossiche che generano sofferenza e morte”.