Dal primo luglio, i cittadini originari di Algeria, Marocco, Tunisia e Ruanda sono autorizzati a varcare lo spazio Schengen. Tutti gli altri Paesi africani sono invece rimasti esclusi dalla lista redatta dall'Unione Europea
Il governo ha deciso di riaprire le frontiere per dare riparo a migliaia di rifugiati in fuga a causa dell'acuirsi delle violenze nella Repubblica Democratica del Congo orientale
Sarebbero oltre 110 i lavoratori rimasti uccisi a causa di una frana avvenuta in una miniera di giada, nel nord del Myanmar. Secondo quanto riferito alla stampa locale dal personale che si sta occupando dei soccorsi, fino ad adesso sarebbero...
Nuova rilevazione a giugno per monitorare l’impatto del Covid su persone e servizi: il 95,9% ha evidenziato un aumento dei problemi legati alla perdita del lavoro e fonti di reddito. Più di una persona su tre si è rivolta alle diocesi per la prima volta. A chiedere sostegno disoccupati, persone con impiego irregolare fermo a causa della pandemia, lavoratori precari e saltuari senza ammortizzatori sociali
L'88% riguarda il lavoro domestico e di assistenza alla persona. I paesi di provenienza più rappresentati sono Marocco, Ucraina, Bangladesh, Albania e India. Dal 1º al 29 giugno, presentate 3.231 richieste di permesso di soggiorno temporaneo
L’idea è nata dai giovani volontari: perché non accogliere i coetanei, dai 15 anni in su, e far conoscere loro – di sera – la realtà dell’Opera della Provvidenza attraverso il gioco?
I più colpiti dal lockdown e dagli effetti della Covid-19 sono stati ancora una volta coloro che già prima della pandemia vivevano una situazione di disagio sociale e di deprivazione economica. Ma anche persone che non vivevano in precedenza particolari condizioni di disagio sono state ugualmente colpite dagli effetti socio-economici del virus. In questo senso, la cosiddetta diffusione “democratica” della malattia ha determinato la riduzione di quelle barriere di riservatezza che solitamente inibiscono il ricorso ai servizi della Caritas: si è registrato infatti in tutto il Paese, sia a Nord che a Sud, un aumento di “nuovi poveri”, ossia di persone che non si erano mai rivolte alla Caritas in passato e che si sono trovate nella condizione di dover richiedere una qualche forma di aiuto.
Il 34% delle persone che si sono rivolte alle Caritas diocesane nel periodo del lockdown sono “nuovi poveri”, ossia persone che si sono rivolte per la prima volta alle strutture ecclesiali.