La nuova fase dell'emergenza sanitaria ha cambiato di nuovo la pianificazione dei percorsi didattici e gli orari nelle classi nelle scuole, oltre agli arredi e all'uso degli ambienti funzionali, come i laboratori e gli spazi comuni. Gli insegnanti e i dirigenti scolastici sono obbligati ad una nuova configurazione didattica, cercando di diversificarla, per dare ascolto ai differenti bisogni degli studenti. In questo contesto di emergenza il Movimento Piccole Scuole Indire ha organizzato un ciclo di webinar per supportare i dirigenti scolastici e gli insegnanti. Si inizia il 5 novembre ore 17.
Ritornano, nelle residenze per anziani, le limitazioni alle visite dei familiari degli ospiti per evitare il pericolo di contagio. Alla residenza Santa Chiara, una delle Rsa della Civitas Vitae Angelo Ferro, la direzione ha comunicato questa decisione ai parenti dopo i tamponi rapidi eseguiti sui lavoratori, che hanno imposto un ulteriore accertamento. Visite sospese, per precauzione, anche alla struttura della Fondazione Oic di via Nazareth e per i familiari degli ospiti della Fondazione Santa Tecla di Este.
Anche mons. Raphaël François Minassian, arcivescovo per gli armeni dell’Europa dell’Est, è stato purtroppo colpito dal Covid-19 ed è attualmente ricoverato nell’ospedale Redemptoris Mater di Ashotsk, struttura donata da Giovanni Paolo II al popolo armeno e sostenuta con i fondi dell’8xmille della Cei.
Si sono incontrati per la prima volta domenica 25 ottobre i giovani del percorso “Chiama la missione”, pensato per i giovani rientrati da esperienze missionarie brevi come quelle di “Viaggiare per condividere”.
Save the Children lancia l'allarme. Milano: "Si faccia ogni sforzo possibile per non perdere il contatto con gli studenti più vulnerabili". Particolare attenzione ai "territori rossi anche sul piano dell’emergenza educativa" e piani individualizzati per gli studenti a rischio
La Commissione delle Conferenze episcopali dell’Ue ha lanciato oggi un appello all’Unione europea affinché si impegni “attivamente per la pace nella regione del Nagorno Karabakh” e si attivi per “fornire assistenza concreta alle comunità colpite dalla recente esplosione di violenza tra Armenia e Azerbaigian”.