La potenza delle immagini così passeggere quanto eterne. Mai come quest'anno segnato dalla pandemia e da ricordi disorientati a causa di giorni, settimane e mesi uguali, le fotografie realizzate in tempo di Covid-19 ricuciono sentimenti, inquietudini e speranza
Online una versione totalmente rinnovata del sito web gestito da CSVnet e Forum nazionale del Terzo settore per rendere la normativa accessibile gratuitamente. Tra le novità, una guida al registro unico nazionale, che sarà attivo in primavera, ma anche tanti video, documenti e focus tematici
Ieri sera, 22 febbraio, il presidente americano Joe Biden, dalla Cross Hall della sua residenza ha pronunciato l’elegia funebre per le 500.071 vittime del Coronavirus, più dei morti della prima e della seconda guerra mondiale e del conflitto in Vietnam messi insieme. “Una pietra miliare straziante e dolorosa”, l’ha definita il presidente, precisando che i morti sono descritti come persone ordinarie, ma “non c'è niente di ordinario in loro. Le persone che abbiamo perso sono state straordinarie. E tanti di loro hanno esalato l'ultimo respiro da soli”. Il lutto dell'America è in un momento di silenzio in tutto il Paese, bandiere a mezz'asta in tutti gli edifici federali e 500 candele sulle scalinate della Casa Bianca, accese all’imbrunire
Il vescovo Claudio e la pandemia. L’episodio più toccante: aver permesso a un sacerdote uscito dal ministero di dare l’unzione dei malati alla madre morente
“Esprimiamo profondo cordoglio per la tragica morte di Luca Attanasio, Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Democratica del Congo, del carabiniere Vittorio Iacovacci e del loro autista, uccisi in un attacco che ha colpito un convoglio internazionale nei pressi della città di Goma”.
“Ho accolto con sgomento la notizia del vile attacco che poche ore fa ha colpito un convoglio internazionale nei pressi della città di Goma uccidendo l’ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e il loro autista. La Repubblica Italiana è in lutto per questi servitori dello Stato che hanno perso la vita nell’adempimento dei loro doveri professionali in Repubblica Democratica del Congo”.