Tra Los Angeles e New York, con premiazioni in streaming, si è tenuta dunque la 78aedizione dei Golden Globe, i premi della Hollywood Foreign Press Association, considerati l’anticamera degli Oscar (il 15 marzo saranno svelate le candidature agli Academy Awards). E i “Globes” quest’anno hanno incoronato in particolare il film “Nomadland” e la sua regista Chloé Zhao, come pure le serie Netflix “The Crown” e “La regina degli scacchi”
“Oggi ci sono spinte negative che vorrebbero distorcere quelle che sono state le tristi vicende della storia. Qualcuno vorrebbe negare l’Olocausto. Qualcuno vorrebbe delegittimare addirittura l’esistenza di Israele. Contro questi atteggiamenti che vanno contro la Nazione e l’intera umanità, il messaggio della Chiesa è estremamente chiaro”.
Il 6 marzo Papa Francesco sarà a Ur dei caldei, patria di Abramo, uno dei grandi centri urbani della civiltà sumera. Lì, sullo sfondo della famosa ziggurat, avrà luogo un incontro interreligioso che si profila come una delle tappe più significative del suo imminente viaggio in Iraq (5-8 marzo). A Ur da anni sono attivi, nel campo della riscoperta e salvaguardia del sito, rappresentanti della società civile irachena e italiana. Tra loro esperti internazionali di patrimonio culturale e archeologico iracheno coordinati dall'ong Un Ponte Per.
La Conferenza episcopale italiana: “Sono milioni le persone che necessitano di assistenza umanitaria. Il conflitto infatti ha provocato 1,3 milioni di sfollati interni e circa 60 mila profughi fuggiti principalmente in Sudan, oltre che danni significativi alle infrastrutture”
Intervista al leader sciita Sayyed Jawad Al-Khoei: “La visita di Papa Francesco in Iraq non è solo per i cristiani, ma è per tutti coloro che ovunque lavorano per la pace”. Sulla presenza dei cristiani in Medio Oriente, dice: “La bellezza di questa terra sta nella nostra diversità e non possiamo immaginare questo posto senza cristiani”. “Siamo tutti sulla stessa barca, affrontando le stesse sfide. La sicurezza dei musulmani dipende dalla sicurezza dei cristiani e la sicurezza dei cristiani dipende dalla sicurezza dei musulmani”. “Non ho dubbi – conclude - che anche il futuro di questa Regione sarà pacifico, ma questo richiederà tempo e volontà politica sia da parte dei leader locali che della comunità internazionale perché non si combattano guerre per procura usandoci come carne da cannone”.
Se riuscirà davvero a compierla – fino all’ultimo inevitabilmente staremo col fiato sospeso – non c’è dubbio che la visita del Papa in Iraq sarà un avvenimento storico. In vista dell’anno giubilare del 2000, s. Giovanni Paolo II l’aveva messa in programma ma alla fine Saddam Hussein decise per il no; il Papa la desiderava molto perché era l’occasione per celebrare gli inizi della storia della salvezza: Abramo infatti era partito da Ur dei Caldei, nel sud dell’Iraq. Questo significato non è certo estraneo al viaggio di papa Francesco, ma forse oggi l’accento cade piuttosto su aspetti che caratterizzano maggiormente l’attuale pontificato. Vediamo quali possono essere
«Sono convinto che la scelta di destinare l’8 per mille alla Chiesa cattolica sia una modalità per tradurre anche nella pratica quello in cui crediamo».