Rinasce il seminario di Vorzel, dell'arcidiocesi di Kyiv-Zhytomyr, semi distrutto e saccheggiato dall’esercito russo subito dopo l’invasione dell’Ucraina iniziata il 24 febbraio. La Fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) si farà carico di tutte le spese di ricostruzione, restauro e dell’acquisto di utensili e mobilio trafugati. La decisione oggi dopo la visita del direttore di Acs, Monteduro, al seminario e l'incontro con il rettore, padre Mykhalkiv. Per l'occasione il Sir è entrato nel seminario per documentare, per la prima volta dal saccheggio, i danni arrecati
Aaron Greenberg (Unicef): “L'Ucraina aveva il più alto numero di bambini in affidamento in tutta Europa prima della guerra: oltre 90 mila che vivevano in istituti, orfanotrofi, collegi e altre strutture di assistenza. Quasi la metà di loro sono bambini con disabilità. L'impatto della guerra su questi bambini è stato particolarmente devastante. Ma la guerra ha avuto un impatto sul benessere psicosociale di tutti i minori!”
Caro bollette. Ai centri d’ascolto vicariali bussano sempre più persone che non riescono a far fronte ai pagamenti delle utenze di gas e luce, ora più che mai. Stanziati dalla Caritas diocesana ulteriori 150 mila euro per questa emergenza
L’Italia ha spalancato le porte agli ucraini che fuggono dalla loro patria e dalle violenze dell’esercito russo. Anche molte parrocchie della Diocesi di Padova, seguendo le indicazioni della Caritas diocesana e della Prefettura, stanno facendo lo stesso o si preparano a farlo.
“Elaborare il lutto. Un progetto di crescita umana e professionale con chi ci prende cura di persone con demenza” è il titolo dell’incontro pubblico promosso da Opera della Provvidenza e Casa Madre Teresa.
L’edizione 2022 del Festival biblico, la 18a, ha come “protagonista” il libro dell’Apocalisse che a Padova e provincia si svilupperà in due fine settimana: dal 5 all’8 maggio e dal 27 al 29
“La gente viene messa sugli autobus, ma molti spariscono. Spariscono i pulmini dove sono caricate le persone e nessuno sa ora dove li hanno portati. C’è la possibilità che siano andati nelle repubbliche di Donetsk e Lugansk. Questi corridoi sono pericolosissimi per la gente perché non si sa dove portano, chi riesce a passare e dove finiscono”.