Le serie tv occupano sempre di più il nostro immaginario (e il nostro tempo). Colonizzano i nostri desideri, che confluiscono sui vari schermi ormai presenti in ogni momento della giornata. E ciò che ci propongono non è soltanto intrattenimento. Attraverso le storie che guardiamo passa una visione del mondo, un’idea di bene e di male, in una parola un’“etica”, che inevitabilmente c’influenza. Lo scrive Stefania Garassini, presentando il suo nuovo volume "Lo schermo dei desideri. Come le serie tv cambiano la nostra vita"
"Il partigiano di Dio". Un libro scritto a quattro mani da Vincenzo Grienti e Gerardo Severino per raccontare la storia (vera) di un sacerdote che arriva in una città e in una comunità parrocchiale in prima linea. Il testo rievoca e ricostruisce la vicenda di don Gilberto Pozzi, parroco dal 1943 al 1945 di Clivio, piccolo centro lombardo in provincia di Varese. Un sacerdote sensibile ai problemi del tempo e che, in stretta collaborazione col maresciallo Cortile, fece parte, anzi di fatto diresse, una rete di protezione per ebrei, resistenti, antifascisti che in quei luoghi di confine fuggivano dalle persecuzioni dei nazisti e dei militi della Repubblica sociale italiana
Paolo Genovese come Frank Capra, firma la sua “Vita è meravigliosa”. Il regista romano porta sullo schermo “Il primo giorno della mia vita”, un racconto di disperazione e rinascita, il rinnamorarsi della vita al di là delle sue fratture. Toni Servillo è un angelo custode come il Clarence del film hollywoodiano. Sempre in sala “Babylon” di Damien Chazelle, sguardo vorticoso e impietoso sulla Hollywood degli anni ’20, tra opulenza e crisi brucianti legate al passaggio dal muto al sonoro. Il punto Cnvf-Sir.
Strage ieri sera a Gerusalemme, davanti ad una sinagoga: un palestinese di 21 anni, ha aperto il fuoco contro i fedeli che si trovavano all'interno, provocando la morte di 8 persone e il ferimento di altre 10. Un attentato che giunge nel Giorno della Memoria e in pieno Shabbat
In un’intervista il presidente Antonio Lissoni e il medico Giovanni Gazzoli fanno il punto sulla diffusione oggi della malattia nel mondo, ma anche sullo stigma che l’accompagna, sulla povertà e la disabilità che produce e su come combatterla
“Il divario fra Nord e Sud verrà colmato solo nel 2020”. Questo è il titolo apparso sulle colonne del Corriere della Sera il 13 settembre 1972. Cinquant’anni fa un grande meridionalista cattolico come Pasquale Saraceno, dolendosene, si sbilanciava in questa amara previsione. Sono dunque trascorsi 50 anni da quel titolo comparso sulle colonne del Corrierone, ma la questione meridionale, nel frattempo quasi scomparsa dai radar dell’informazione e della politica, ha mutato volto e dimensioni continuando a interrogarci.
"La Giornata della Memoria è un'occasione importante per ricordare i crimini compiuti dai nazifascisti e l'orrore delle leggi razziali. Tra i crimini compiuti anche il programma Aktion T4, diventato tristemente noto come l'Olocausto delle persone con disabilità". Per fare memoria di quei fatti la Federazione italiana per il superamento dell'handicap si unisce alle iniziative di commemorazione e condanna
"Vite indegne di essere vissute": questo erano per il Nazismo le persone con disabilità, vite da non tenere in considerazione ma da eliminare, anzi sterminare, senza pietà e senza rimorsi attraverso quello che era stato nominato 'Aktion T4', un...