Nella foto il vescovo, insieme agli operatori e volontari delle Cucine in servizio, ha pranzato alla Cucine economiche popolari di Padova insieme a don Luca Facco, presidente della Fondazione Nervo Pasini e vicario episcopale per il territorio.
Casa di reclusione Due Palazzi- La parrocchia, segno della Chiesa di Padova, scommette ogni giorno sulla «risurrezione dei viventi» come racconta don Marco Pozza
“Quando noi annunciamo il Signore, il Signore viene a noi. A volte pensiamo che il modo per stare vicini a Dio sia quello di tenerlo ben stretto a noi; perché poi, se ci esponiamo e ci mettiamo a parlarne, arrivano giudizi, critiche, magari non sappiamo rispondere a certe domande o provocazioni, e allora è meglio non parlarne e chiudersi: no, questo non è buono!Invece il Signore viene mentre lo si annuncia. Tu sempre trovi il Signore nel cammino dell’annuncio. Annuncia il Signore e lo incontrerai. Cerca il Signore e lo incontrerai. Sempre in cammino, questo ci insegnano le donne: Gesù si incontra testimoniandolo. Mettiamo questo nel cuore: Gesù si incontra testimoniandolo”.
“Cari fratelli e sorelle, Cristo è risorto! Oggi proclamiamo che Lui, il Signore della nostra vita, è ‘la risurrezione e la vita’ del mondo. È Pasqua, che significa ‘passaggio’, perché in Gesù si è compiuto il passaggio decisivo dell’umanità: quello dalla morte alla vita, dal peccato alla grazia, dalla paura alla fiducia, dalla desolazione alla comunione. In Lui, Signore del tempo e della storia, vorrei dire a tutti, con la gioia nel cuore: buona Pasqua!”. Lo ha detto Papa Francesco nel messaggio pasquale pronunciato oggi in piazza San Pietro
La Pasqua di Gesù ormai vicina, la sua resurrezione ci riempie di una gioia infinita anche in mezzo alle tribolazioni, di una speranza reale, concreta che ci accompagna nelle vicende della Storia. La Pasqua ci porta ad essere vicinissimi a chi soffre, a quelli che sono considerati uno scarto nella società, agli ammalati, ai disperati. Il Vivente, il Crocifisso-Risorto cammina con noi sulle nostre strade, nelle nostre miserie, non siamo più soli. Andiamo anche noi a condividere le piaghe di tre quarti dell’umanità che anela a risorgere. Sospinti dall’amore di Dio ci facciamo piccoli per fare crescere i nostri fratelli e sorelle che sono nel bisogno delle cose essenziali
All’Arsenale della Pace di Torino c’è un luogo particolare: una piccola chiesa progettata da fra Costantino Ruggeri, un artista e un uomo di Dio che sapeva vedere lontano. Costruì la croce dei dolori del mondo, semplicissima, creata con le traversine della vecchia ferrovia dell’arsenale, simboli che parlano: i vecchi chiodi conficcati nel legno a segnare i punti della crocifissione, il colore rosso della passione, ma anche il bianco della speranza e della luce della risurrezione. Una croce che parla contemporaneamente di una morte atroce e di una vita senza fine: la sintesi perfetta del mistero della Pasqua e anche della vita