Mese: Aprile 2023

Terremoto in Turchia. Mons. Bizzeti (Iskenderun): “Non lasciamoci sopraffare dalla paura della morte, insieme possiamo rialzarci”

Alla vigilia della Pasqua e a quasi due mesi dal sisma, parla da Iskenderun il vicario apostolico dell’Anatolia, mons. Paolo Bizzeti: “Noi, nella Pasqua, ci siamo immersi da quasi due mesi, perché il terremoto è stato ed è tuttora un mistero di morte e di vita che si combattono”. Ripensando alla Via Crucis di Gesù, mons. Bizzeti indica in particolare le stazioni in cui “Gesù cade e si rialza. Non cade una volta sola ma varie volte”. “L’augurio – dice - è che tutti siano impegnati a trasformare la morte in una occasione di vita, di solidarietà, di speranza. Non dobbiamo lasciarci sopraffare dalla paura della morte e dalle cadute perché insieme ci si può sempre rialzare”.

Preghiera per le mamme dei soldati caduti. Mons. Pezzi (Mosca): “I morti in guerra non hanno segni distintivi”

Mons. Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca, commenta la preghiera di Papa Francesco, all'udienza generale di mercoledì 5 aprile, per le mamme dei soldati ucraini e russi, morti sul fronte. “Tutti i morti in guerra non hanno più colore, non hanno più segni distintivi. L’unico segno è il cuore grondante di sangue che grida e che si eleva a Dio perché li accolga nel suo Regno”. E aggiunge: “La voce del Papa non ha mai smesso di arrivare in Russia”. “Si può non essere d’accordo con lui, si può pensarla diversamente ma certamente si riconosce in lui un uomo vero, un uomo di Dio”

Preghiera per le mamme dei soldati caduti. Mons. Yazlovetskiy (Kiev), “le nostre donne sono coraggiose, ma piangono”

“Le nostre donne sono coraggiose. Dall’inizio della guerra hanno affrontato con grande coraggio e con forza questo momento difficile che stiamo vivendo nel paese. Ma soffrono e assomigliano davvero alla madre di Dio che è rimasta ai piedi della Croce”. E’ mons. Oleksandr Yazlovetskiy, vescovo ausiliare della diocesi di Kiev-Zhytomyr, e presidente della Caritas-Spes, a parlare delle mamme non solo dei soldati morti sul fronte, ma dei bambini uccisi, deportati, feriti. “Sto celebrando funerali”, racconta il vescovo, “e posso dire che le persone che piangono e soffrono di più, sono le mamme”.

Papa Francesco: a Casal del Marmo, lava i piedi a 12 ragazzi e ragazze. L’omelia a braccio

Il Papa che dalla sua postazione si avvicina, aiutandosi con il bastone, alla pedana sopraelevata dove sono collocati i 12 ragazzi e ragazzi del carcere minorile di Casal del Marmo. Poi lava, asciuga e bacia i piedi di ciascuno. È il momento culminante della Messa in Coena Domini, presieduta e celebrata da Francesco, che torna per la seconda volta, dieci anni dopo, nell’istituto penitenziario romano scelto due settimane dopo l’elezione a papa per il rito del Giovedì Santo.