Mese: Gennaio 2024

Turchia: attacco a chiesa cattolica a Istanbul, un morto. Mons. Bizzeti: “Attentato anticristiano”

Attacco questa mattina, 28 gennaio, alla chiesa di Santa Maria a Sariyer, nel sobborgo di Büyükdere, a Istanbul, dove durante la messa due persone armate sono entrate esplodendo colpi di pistola e uccidendo un fedele. Un attentato che potrebbe avere una matrice anticristiana secondo mons. Paolo Bizzeti e Massimiliano Palinuro, rispettivamente vicario apostolico dell'Anatolia e vicario apostolico di Istanbul. Già arrestato uno dei due killer

Gli ebrei vestiti da sacerdoti nel santuario Santa Maria in Campitelli a Roma per salvarsi dal rastrellamento

Inglobata all’interno del quartiere ebraico di Roma, con l’ingresso principale in piazza Campitelli, dove nel 1943 sorgeva una base di quella forza di polizia che sarebbe divenuta la Guardia nazionale repubblicana, e l’ingresso di servizio su Portico d’Ottavia, dove il 16 ottobre 1943 avvenne il rastrellamento del ghetto di Roma, sorge la chiesa di Santa Maria in Portico che, durante la seconda guerra mondiale, si è distinta positivamente per aver dato rifugio a chi cercava di sfuggire dalla persecuzione, tanto da ricevere il riconoscimento della comunità ebraica italiana. La testimonianza del parroco, padre Davide Carbonaro, "Chi salva poche persone ha salvato veramente l'umanità"

La memoria e la giustizia internazionale

Ritorna la memoria, quella di un passato non troppo lontano che ha ripudiato la pace e non ha operato per costruirla, lasciando ad altri il compito di scatenare la guerra, le deportazioni e il genocidio. E gli altri l’hanno fatto, permettendo alle aspirazioni più alte e forse alla stessa realtà quotidiana di ecclissarsi, sfuggendo a limiti e regole. Su quelle ceneri del senso dell’umano, è sorta una giustizia internazionale a cui è chiesto anzitutto di proclamare valori e non sentenze. Una giustizia che anche oggi rimane titubante perché schernita. Eppure ci riconduce alla realtà, quella che impone di vivere insieme, pacificamente, nonostante e in presenza di diversità, modi di fare differenti, concezioni e stili di vita non certamente omogenei. Una giustizia che può prevenire l’appiattimento delle coscienze, che cancella la memoria

Israele e Hamas. Le famiglie degli ostaggi: “Riportiamoli a casa adesso!”

Ad un incontro, a Tel Aviv, promosso dall'American Jewish Committee (Ajc) la testimonianza di alcuni familiari dei 136 ostaggi ancora in mano ad Hamas: “Viviamo in un incubo senza fine - dicono - la lezione dell’Olocausto, ‘Mai più’, non è stata compresa, perché sta accadendo di nuovo sotto gli occhi del mondo". La campagna "Riportiamoli a casa adesso" va avanti tra attesa, speranza, angoscia e paura