Allarme di Unicef per "il rapido deterioramento della situazione umanitaria in Libano. Il numero di sfollati interni a causa delle violenze è salito a più di 1 milione, tra cui oltre 300 mila bambini. Urgente cessazione delle ostilità"
In vista del 3 ottobre, Giornata della memoria e dell’accoglienza, nella quale si ricorda il naufragio al largo di Lampedusa che costò la vita ad almeno 368 migranti, Fondazione Ismu fa presente che nel 2024, secondo i dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom), finora sono almeno 1.452 i morti e dispersi nel Mediterraneo, con una proiezione a fine anno di poco inferiore a 2mila.
Raggiunto dal Sir, parla mons. César Essayan, vicario apostolico dei Latini nel Libano. "Si sta male, veramente male", dice subito. "La gente è stanchissima. Gli sfollati sono più di 120.000. Molti hanno trovato rifugio nelle scuole o nelle strutture. Molti però vivono ancora per le strade. Alcuni hanno deciso di lasciare il Paese e sono partiti per la Siria, la Giordania, l'Iraq”. L'inverno sta per arrivare e la preoccupazione è trovare una casa per tutti. “Stanno arrivando aiuti di vario tipo", osserva il Vicario. "Ma non è questo quello di cui abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno che Israele si fermi e si trovi un accordo per un cessate il fuoco". "La soluzione militare non porta da nessuna parte”.
In un anno, morti almeno 6 mila donne e 11 mila bambini: è il dato più alto rispetto a tutti i conflitti recenti. Oltre 25 mila bambini hanno perso almeno un genitore. Vittime indirette potrebbero essere oltre 180 mila. “Immediato cessate il fuoco”