Mosaico8 marzo L’associazione padovana A S’passo propone un’affascinante mattinata a piedi nei luoghi simbolo di alcune grandi donne del passato. Si parte alle 10.15 dalla chiesa dei Servi
Una delle cose belle del camminare è che ti dà la possibilità di fare incontri. L’8 marzo, passeggiando in centro a Padova, si potranno incontrare donne straordinarie, che per il loro talento, coraggio e determinazione hanno lasciato il segno nella storia di questa città, e non solo. A proporre l’iniziativa è l’associazione culturale A S’passo che organizza escursioni, gite ed eventi all’insegna dello slow-foot. «Costruiamo le nostre passeggiate rispecchiando la filosofia dell’associazione, ma introducendo spunti, storie e figure sempre diverse», spiega Viviana Ferrato, vice presidente di A S’passo e “capo gita” per la passeggiata dell’8 marzo. Appuntamento dunque alle 10.15 alla chiesa dei Servi, per poi imboccare via Marsala e quindi via dei Papafava, dove al numero 5 abitava Giulia Bigolin, conosciuta come Bigolina, scrittrice del 16° secolo molto apprezzata dai contemporanei e rimasta poi per secoli nell’oblio fino a quando, una ventina d’anni fa, Valeria Fanucci, docente alla Duke University, nella Carolina del Nord, ritrovò il manoscritto di un suo romanzo alla biblioteca Trivulziana di Milano. Un salto di quattrocento anni e ci ritroviamo a palazzo Papafava per incontrare Maria Meniconi Bracceschi, moglie di Francesco Papafava che, per promuovere il lavoro femminile, allestì un laboratorio artigianale di donne dove durante la prima guerra mondiale si confezionavano le divise dei soldati. «Ci sposteremo quindi al Museo dell’educazione – spiega ancora Viviana Ferrato – per parlare di Ida Pilotto, pioniera della didattica, che alla fine dell’Ottocento creò diversi giardini d’infanzia e diresse quello degli Eremitani, non lontano dall’attuale museo, dove è conservato uno degli strumenti da lei realizzati per l’insegnamento». Rimanendo in ghetto, incontriamo due scrittrici, entrambe ebree, vissute tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima del secolo successivo: Virginia Olper, attivista per l’emancipazione e collaboratrice della rivista La Donna, e Bona Benvenisti Viterbi, prima donna a guidare l’automobile a Padova. L’incontro successivo comporta un balzo indietro, al tempo dell’Inquisizione, nelle cui maglie finì Camilla Erculiani, accusata di eresia per le sue competenze scientifiche che esercitava in una spezieria tra le attuali piazze Cavour e Garibaldi. Pare che l’inquisitore la volle interrogare, ma che non la condannò. La sua morte rimane comunque avvolta nel mistero. Sono collocate idealmente al Bo altre due donne straordinarie: Anna Kuliscioff, che studiò Medicina a Padova, e Silvia Zennari, alpinista e cartografa nata alla fine dell’Ottocento, della quale esiste un ritratto all’Orto botanico perché nelle sue carte inseriva anche i disegni delle piante alpine. «Voglio chiudere il percorso in via San Francesco, davanti al palazzo dove ora ha sede il Casino Pedrocchi, sequestrato durante la seconda guerra mondiale dalla famigerata banda Carità per torturare e uccidere uomini e donne della Resistenza – conclude Ferrato – Sarà un modo per affrontare anche il tema della violenza contro le donne». Per partecipare alla passeggiata è necessario prenotare su www.aspasso.org, dove si potranno trovare maggiori informazioni su tutte le attività dell’associazione. È stata anche creata una mappa interattiva con il percorso dell’8 marzo, consultabile su https://shorturl.at/chkET
Un educational gratuito rivolto a insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado si tiene venerdì 8 marzo a partire dalle 17.30, per scoprire, grazie a un inedito percorso narrativo, le bellezze, la storia, l’architettura, i linguaggi del Trecento padovano all’interno del Battistero della Cattedrale e del Museo diocesano. Prenotazioni su: https:// bit.ly/educational_battistero_padova
Sono suor Albina Zandonà, Anna D’Angelo e Franca De Simoni, alle quali, in sala Rossini del Pedrocchi, alle 16.30, viene consegnato il Sigillo della città. La cerimonia è organizzata dalla Consulta femminile.
