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Vinicio della Vecchia rischiò l’arresto come disertore
L’episodio. Essendo nato nel 1924, avrebbe dovuto presentarsi alle armi, ma un cugino salesiano lo ospitò come allievo nel collegio di Legnago
L’episodio. Essendo nato nel 1924, avrebbe dovuto presentarsi alle armi, ma un cugino salesiano lo ospitò come allievo nel collegio di Legnago
Gennaio 1944. Era appena salito sul treno a Ponte di Brenta quando un signore munito di una lampada tascabile gli chiese di poter vedere i suoi documenti personali. Con calma Dalla Vecchia estrasse dal portafoglio la carta d’identità e la mostrò. Questi prese a esaminarla con attenzione, poi gli puntò la pila in faccia e riprese a controllare di nuovo il documento. Vista e rivista la carta d’identità, con l’atteggiamento di chi ha colto giusto nel segno, esclamò: «Voi siete del ’24! Per qual motivo non vi trovate sotto le armi?». Per nulla impressionato, Dalla Vecchia rispose di esser allievo di un collegio salesiano, al quale stava tornando, dopo aver trascorso a casa le vacanze natalizie. Era solo la parola ad attestare ciò, e l’uomo un po’ incredulo, insistendo più volte gli ricordò che la sua posizione era illegale e che doveva prendere qualche provvedimento. Dalla Vecchia cominciò a preoccuparsi. Non gli piaceva l’idea di passare una notte in cella di sicurezza, d’altronde sapeva di essere perfettamente in regola, e questo lo rassicurava. Guardando dal finestrino vide profilarsi nella semioscurità le volte nere delle cupole delle basiliche padovane: era a Padova. Qui doveva salire don Bartolomeo Dal Bianco e chi meglio di lui poteva garantire a quel signore la legalità della sua posizione? Pensò di esporre la proposta al maresciallo che l’accolse. Entrati in stazione tra rotaie divelte, vagoni rovesciati e case distrutte, c’era molta gente ad attendere il treno sotto la pensilina. Ma don Dal Bianco non si vedeva. Dalla Vecchia si sforzò di guardare a destra e a sinistra, ma niente. La questione si stava facendo seria e il maresciallo cominciava a spazientirsi, temeva di essere stato preso in giro. Il treno ripartì. Dalla Vecchia provò a ripetere la sua versione ma niente! Gli spiegò il perché della mancanza, del congedo provvisorio: niente! Alla fine gli propose di andare per le carrozze a cercare il cugino salesiano. Iniziato il viaggio di perlustrazione, per fortuna dopo una sola carrozza incontrò il sacerdote. Gli spiegò la situazione e insieme tornarono dal maresciallo. «Questi quando ci vide arrivare, ebbe un gesto di scontentezza, ma subito si presentò come “maresciallo della questura”: ascoltò dal direttore quanto già io gli avevo detto e poi, cortese e disponente nel medesimo tempo, s’allontanò».