Chiesa | DiocesiDue attenzioni Cogliere l’esperienza della genitorialità come luogo privilegiato per l’incontro con Dio e sostenere la domanda adulta di qualcosa di decisivo. Adulti Come sostenere l’incessante ricerca di un significato per il quale vivere? Come mettersi in ascolto – nella comunità cristiana – di questa fase evolutiva?
L’educazione è oggi provocata da questioni che toccano l’essenza dell’atto educativo: in quale “ambiente” le persone crescono, si relazionano, si scambiamo idee e si consegnano valori? Quali momenti del percorso evolutivo chiedono un ascolto particolare e risposte nuove? Come sostenere la vita adulta nella sua incessante ricerca di un significato per il quale vivere? I percorsi di iniziazione cristiana in generale ma soprattutto l’accompagnamento degli adulti riconoscono la necessità di individuare nuove mappe che permettano di immaginare la comunità cristiana come un articolato ecosistema formativo all’interno del quale lasciarsi sorprendere dall’amore di Cristo. Diversamente l’incontro periodico di catechesi con i bambini e le bambine e l’accompagnamento dei genitori non potranno annunciare ciò che non si fa racconto nelle vite delle generazioni che vivono la parrocchia. Da questa consapevolezza derivano almeno due attenzioni pedagogiche che l’educazione degli adulti e i percorsi di accompagnamento stanno sperimentando.
L’esperienza della genitorialità come luogo privilegiato per l’incontro con Dio Dentro ogni genitore c’è un luogo dove sono custoditi i desideri più profondi, le gioie più intense, i dolori più grandi, le sensazioni più forti. L’essere genitori amplifica questi vissuti perché gran parte della vita è determinata dalla relazione con i figli. L’esperienza della genitorialità è momento privilegiato per riscoprire o rafforzare la propria fede: nel momento in cui nessun genitore sa cosa e come fare, la presenza di compagni di viaggio adulti è percepita come qualcosa di gratuito e rassicurante. Condividere e aprire quella stanza segreta dove ciò che ci sta più a cuore ci chiede attenzione, è preludio all’incontro con qualcosa di ancora più profondo che la Parola può aiutare a chiarire. Dio ci attende e ci incontra mentre nasciamo come genitori.
Sostenere la domanda adulta di qualcosa di decisivo Una seconda attenzione riguarda l’alzare la soglia di attenzione nei confronti delle questioni che oggi interrogano la coscienza adulta e impongono assunzioni di responsabilità: inizio e fine della vita, conquiste e perdite, fedeltà e tradimenti, la fede che dialoga con la scienza, il destino del pianeta intriso di violenza, la questione delle disuguaglianze e dell’ambiente digitale che spesso vela il vero. Proporre il cristianesimo e Gesù come una delle proposte capaci di assumere i temi elencati e di offrirne letture non banali è ciò che i percorsi di accompagnamento stanno sperimentando e ulteriormente possono esplorare. Dio ci attende e ci incontra mentre assumiamo decisioni per le quali ne va della nostra vita e della vita di tutti. Il Vangelo di Gesù infatti diventa decisivo nella misura in cui rinforza in noi il desiderio di «esistere come persone adulte, nel mondo, per trasformare il mondo» (G. Biesta).
Michele Visentin docente di Pedagogia e Progettazione Educativa Issr di Padova
