Chiesa | DiocesiL’idea è nata nell’unità pastorale all’Arcella e poi è stata “raccolta” da tre parrocchie di Thiene: Duomo, San Vincenzo e San Sebastiano. Ai parrocchiani è stato proposto di sostenere il pellegrinaggio a Roma dei giovani, tra luglio e agosto. Ma in ballo c’è molto di più
“Adotta un pellegrino”. La proposta è nata dalla consapevolezza che spesso i giovani fanno fatica a stringere relazioni intergenerazionali e questa è una buona occasione per far nascere legami tra persone di età diverse all’interno delle comunità parrocchiali. Un mese fa don Loris Bizzotto, vicario dell’unità pastorale all’Arcella, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione che esorta i parrocchiani a prendersi a cuore gli uni degli altri. «Tanti anziani (ma non solo loro) per vari motivi non possono fare esperienze lontano da casa e si nutrono dei racconti di chi è al loro fianco e può muoversi più facilmente – spiega – allora ci si è chiesti come rendere possibile la partecipazione al Giubileo da parte di chi non può recarsi fisicamente a Roma». L’invito è a sostenere le spese dei giovani pellegrini che saranno a Roma per Giubileo dal 27 luglio al 3 agosto, donando la quota del viaggio (o una parte). «Non è solo una raccolta fondi – continua don Bizzotto – si tratta di un’opportunità per creare legami». L’idea è piaciuta molto a don Luca Gottardo, vicario parrocchiale del Duomo di Thiene e di San Vincenzo, che l’ha subito proposta ai giovani delle due parrocchie e a quelli di San Sebastiano. «È un’occasione per rivedere il volto delle nostre comunità – sottolinea – ed è anche un modo per far collaborare le tre realtà». Dopo Pasqua i giovani andranno a trovare a casa le persone che hanno deciso di finanziare il loro viaggio,. Sarà un momento di scambio e di auspicabile inizio di amicizia. Dal canto loro i donatori affideranno ai giovani, attraverso una lettera, una preghiera o un’intenzione da leggere quando varcheranno la Porta Santa. Lì i ragazzi saranno idealmente accompagnati da chi è rimasto a casa. Si faranno da portavoce delle fatiche e delle speranze dei loro benefattori così che la preghiera di intercessione diventi concreta. «I giovani sanno che è importante accostarsi a queste nuove relazioni con riconoscenza – continua don Bizzotto – Sono investiti di un compito importante: cogliere le richieste di chi si affida loro come un vero e proprio esercizio di preghiera di intercessione. Hanno l’onere, inoltre, di mantenere il legame durante il viaggio». Infatti i pellegrini dell’up all’Arcella ogni giorno invieranno foto da Roma per mostrare e condividere ciò che staranno vivendo. E al ritorno tutti porteranno un dono di ringraziamento dalla capitale. Enrico Nichele, uno dei giovani thienesi in partenza, racconta: «Stiamo pensando anche ad altri modi per autofinanziarci, ad esempio vendendo torte al termine delle messe. Invece dal punto di vista spirituale organizzeremo dei ritiri per prepararci in modo consapevole per vivere con attenzione i segni e la ricchezza di quei giorni». Partecipare a questa esperienza richiede fede, impegno e una certa disponibilità economica. Anche chi resta a casa può essere parte del pellegrinaggio, con il cuore, la preghiera e magari con un piccolo contributo.
