Un nuovo inizio ci attende tutti

Dalla curiosità seguita all’annuncio della nomina di don Claudio Cipolla a vescovo di Padova, all’intensa partecipazione domenica 27 settembre all’ordinazione episcopale a Mantova. Tra questi due momenti, si è sviluppato in diocesi un diffuso e rinnovato desiderio, quasi un foglio bianco su cui ciascuno di noi ha proiettato quanto gli maturava dentro. Questa domenica arriva il tempo dell’incontro.Per leggere il servizio iscriviti gratuitamente al sito.

Redazione

In questo tempo di attesa del nuovo pastore abbiamo vissuto nella nostra diocesi un diffuso e rinnovato desiderioAll’inizio era una naturale curiosità di conoscerne il nome, poi ha coinvolto tutta la persona di don Claudio: la sua storia, le sue parole, il suo stile di prete han fatto nascere fin da subito un’immediata simpatia. Alla sua ordinazione episcopale abbiamo toccato con mano il suo attaccamento alla chiesa locale e l’affetto della sua parrocchia, che ce l’hanno reso ancora più vicino. La scelta del suo motto, ”Coraggio, alzati, ti chiama”, l’abbiamo accolta come un fraterno invito a metterci di nuovo alla sequela di Gesù Cristo, il Risorto, a lasciarci amare e condurre da Lui.

Col passare dei giorni, però, questo desiderio attorno all’arrivo del vescovo Claudio si è sempre più ampliato e affinatoÈ diventato un foglio bianco su cui, ciascuno di noi, ha proiettato quanto gli maturava dentro. Sono emerse attese profonde: quelle che abitano nei cuori, ma che spesso sono soffocate dalle quotidiane preoccupazioni e dalla triste rinuncia. Qualcosa si è mosso e come brezza leggera ha ravvivato sempre più le braci, quelle che riscaldano la nostra vita e quella delle nostre comunità. Ha ritrovato vigore il sogno di una chiesa rinnovata, sollecita ad annunciare e trafficare il vangelo con tutti gli uomini, per concorrere all’edificazione di un mondo più giusto, più bello, pienamente umano.

Questo desiderio ha allargato il nostro sguardo per cogliere ancor più quanto bene il Signore ha fatto sorgere tra noiOggi stiamo godendo i frutti di semine passate, dell’opera e della fede di preti e laici che ci hanno preceduti sulla via della santificazione. L’arrivo del successore di san Prosdocimo ci permette di rileggere con rendimento di grazie questa lunga storia della chiesa di Padova, quale autentica storia di salvezza. Una storia costellata di santi. La nostra chiesa ha saputo conservare e trasmettere la fede di generazione in generazione, riuscendo a rinnovarsi per restare fedele a se stessa e alla missione che il Signore le ha affidato. Basti per tutti ricordare l’opera del vescovo Gregorio Barbarigo. Su questo solco va letto il rinnovo dell’iniziazione cristiana di questi anni. Nella vita della nostra diocesi, inoltre, è cresciuta sempre più la sinodalità, ossia la volontà di camminare insieme, e la corresponsabilità dei laici nelle comunità, in particolare negli organismi di comunione. Tutto ciò ha favorito un atteggiamento d’“uscita”, alla ricerca delle perle preziose, disseminate dal Signore nei luoghi della vita.

Uscire, per mettersi alla ricerca dell’altro, è un tratto del Padre misericordiosoQuesto è possibile se abbiamo il coraggio di osare strade nuove, superando la tentazione dell’accidia, della chiusura, dell’abbrutimento; ma accettando di aprirci a un dialogo adulto e costruttivo con le persone e le culture presenti nel territorio e di essere fattivamente accoglienti verso chi ha bisogno, senza distinzioni.

Insomma, in questi mesi si è rafforzato il desiderio di un nuovo inizio: riprendere il cammino di chiesa con passo nuovoEd è con questo desiderio che accogliamo il vescovo Claudio. Vogliamo fargliene dono, perché si senta fin da subito “uno di casa”. Il Signore, che l’ha inviato presso di noi come pastore e maestro, lo aiuti a custodire e alimentare questo nostro desiderio, donandogli una fede audace nell’aprire nuove vie, sapiente nel cogliere i segni dei tempi e paziente nel saper tenere il passo che non lascia indietro nessuno. Benvenuto a Padova vescovo Claudio!

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Speciali | Il nuovo vescovo Claudio

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