Chiesa | PresepiPer la prima volta la parrocchia di Tribano, con quelle di Olmo di Bagnoli di Sopra e San Luca e l’amministrazione comunale, inscenano la sacra rappresentazione del Natale il 28 e il 29 dicembre.
Il presepe vivente arriva a Tribano per la prima volta, su iniziativa della parrocchia e di quelle delle frazioni di Olmo di Bagnoli e San Luca grazie al patrocinio del Comune. Sabato 28 e domenica 29 nel parco della Magnolia, in pieno centro, la sacra rappresentazione si svolgerà dalle 15 alle 18.
In queste settimane i preparativi fervono con l’emozione tipica di ogni prima, ma anche con la consapevolezza che in questa zona della Diocesi è forse l’unica proposta che ripercorre l’esperienza di Greccio. A fare da traino per questa nuova proposta che sta galvanizzando le tre comunità parrocchiali c’è il parroco don Andrea Tieto. «“Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri” è il messaggio semplice e diretto del Vangelo di Giovanni che si può vivere solo con un cuore umile e con umanità di mani, volti, sorrisi e attenzioni. Sarà la scritta che campeggerà sopra la scena della Sacra Famiglia».
«Questa avventura che abbiamo progettato in parrocchia nasce tutta dal desiderio grandissimo di incarnare e ritrovare la concretezza vissuta sulla propria pelle del messaggio evangelico. Ci piacciono i presepi, meno le sue strumentalizzazioni, che si superano mettendosi in gioco in prima persona e provando a vestire sul serio i panni di pastori, soldati, albergatori, poveri, re e angeli, figure sacre e profane. Meno folclore e più umanità reale, potremmo dire in uno slogan».
Per questa avventura, molti si stanno dando da fare a Tribano e frazioni: dalla coordinatrice che per la parrocchia sta dando l’anima da mesi per questo progetto fino all’amministrazione comunale che supporta l’iniziativa, le anziane dell’Auser che cuciono gli abiti, il vivaista che ha riprodotto il torrente per le lavandaie, il fornaio che prepaperà il pane, chi ha speso tempo, donato, prestato oggetti, energie e tanta pazienza. Non manca neppure la collaborazione tra le Pro loco nel prestarsi materiali.
«La sfida più bella che ci ha fatto desiderare di partire con questo progetto – prosegue don Andrea – è stata mettere insieme gli adulti con i bambini e ragazzi del tempo di fraternità dell’iniziazione cristiana e con i giovanissimi, perché crediamo che la scoperta della comunità cristiana deve avvenire anche attraverso obiettivi concreti e un darsi da fare che mette insieme grandi e piccoli e si tempra in esperienze forti».
E nella preparazione vi è stato anche modo di fare catechesi: «Mentre si preparava l’apertura della prima scena dell’Annunciazione per l’8 dicembre – sorride don Andrea – è capitato che qualcuno, poco pratico degli argomenti, chiedesse che cosa rappresentasse. Da quella curiosità è iniziata un’occasione di racconto di fede e Vangelo e condivisione di storie che altrimenti non sarebbe mai avvenuta. Stiamo realizzando un sogno che è solo al principio, ma speriamo che questa possa diventare una tradizione capace di crescere nel tempo».
