Chiesa | PresepiNella notte santa sul sagrato di Pontecasale si rivive il mistero della nascita di Cristo. Un presepe vivente per una notte: è quello di Pontecasale, che si ripete da oltre 25 anni nella notte santa. Quasi 100 persone si preparano per ricreare il clima della notte di Natale, ambientandolo nelle terre della Bassa Padovana.
Canne lacustri, animali, mestieri di una volta della tradizione contadina sono gli ingredienti scelti per ricordare che il presepe abbraccia la nostra storia, dal passato al presente.
«Cristo nasce in questa nostra terra e, come dice papa Francesco nella sua ultima lettera apostolica Admirabile signum, fa sempre nascere nel cuore di chi assiste al presepe stupore e meraviglia» ricorda don Leopoldo Zanon, parroco moderatore dell’Up di Arre, Arzercavalli, Candiana, Fossaragna e Pontecasale. «Il presepe è una realtà autentica che ci impegna fin dal mese di novembre, come autentici sono i personaggi del presepe vivente di Pontecasale che respirano, si salutano, mangiano, lavorano, si riposano e lavorano».
Don Leopoldo sottolinea anche il messaggio che vuole essere lanciato in questa occasione: «Speriamo che anche l’edizione di quest’anno, dopo la messa delle 23.15 sul sagrato della chiesa, possa aiutare la gente che verrà a capire che abbiamo bisogno di segni che si stampino nella nostra mente e nel nostro cuore come quel bambino Gesù che allunga le braccia per essere accolto e regala sorrisi gratuitamente, della stessa gratuità di cui è impastato il vero amore».
