Chiesa | Diocesi
Festival biblico. I salmi in dialogo con i temi di oggi
Festival biblico Tornano anche a Padova e provincia, dal 21 al 25 maggio, dialoghi, meditazioni, incontri, mostre, visite guidate, passeggiate...
Chiesa | DiocesiFestival biblico Tornano anche a Padova e provincia, dal 21 al 25 maggio, dialoghi, meditazioni, incontri, mostre, visite guidate, passeggiate...
“Salmi. Libro infinito!” è il tema scelto per la 21a edizione del Festival biblico. «Il Libro dei salmi – si legge nel sito della manifestazione – è un’opera di straordinaria ricchezza nella quale si manifesta in tutta la sua complessità il dialogo costantemente ricercato dagli uomini con se stessi, con il mondo e con l’infinito. Con i suoi 150 componimenti, frutto di un’elaborazione durata secoli, il salterio restituisce una pluralità di voci, temi e registri che attraversano il tempo e le culture». A Padova e provincia – Albignasego, Candiana, Carceri, Este, Piove di Sacco – il Festival si terrà dal 21 al 25 maggio. Le altre città coinvolte sono Alba (25 aprile-3 maggio), Rovigo e provincia (4-8 maggio), Conegliano e Chioggia (9-11 maggio), Treviso (14-18 maggio), Catania e Genova (16-18 maggio), Verona (23-25 maggio), Vicenza e provincia (18 maggio-1 giugno). A Padova si è tenuto, l’11 aprile, un appuntamento introduttivo con Giorgio Bonaccorso, monaco benedettino e liturgista. «È un tema complesso, quello dei salmi – ha evidenziato Isabella Tiveron, referente del Festival per la Diocesi di Padova – Per questo ci si è focalizzati sulla loro “dimensione temporale”, cioè su come sono suddivisi nell’arco della giornata. A Padova, in particolare, verranno approfonditi i salmi della notte e del nuovo mattino; dialogheranno con i temi generativi del nostro tempo». Ricche, e allo stesso tempo dense, le suggestioni consegnate da Giorgio Bonaccorso. «Se approciassimo i salmi – ha esordito – solo sotto il profilo cognitivo, quindi secondo criteri logici, o secondo la dottrina, saremmo persi. Contengono, infatti, così tante ambivalenze (questione che riguarda tutta la Bibbia), che ci metterebbero in crisi: il Dio misericordioso e quello vendicativo, ad esempio, sono lo stesso Dio? La Chiesa ha detto di sì. I salmi, che appartengono al linguaggio verbale ma sono pieni di non verbale, sono intrisi di emozioni. Non vogliono dire qualcosa di Dio, ma l’esperienza che l’uomo ha di Dio. Come sente Dio nella sua vita». Il linguaggio con cui i salmi esprimono questo sentire «è la poesia, non la dottrina. La fede, nei salmi, è emozione e sentimento. I salmi sono preghiera e la preghiera è la scoperta che non si può dire niente di Dio, si può solo invocarlo. Ci indicano una strada, ma non la pretesa di “dire” Dio». Musica e danza sono, nella narrazione poetica dei salmi, “luoghi” privilegiati. «La danza, in particolare, richiama la potenza comunicativa del corpo, anche nella preghiera. Il corpo insegna alla mente a credere nella trascendenza. L’atto di fede è un atto del corpo». I salmi scavano a livello del “sentire”. «Va tenuto presente, quando si fa iniziazione cristiana, che ha a che fare con il sentire di Dio più che con gli aspetti cognitivi. L’iniziazione ce l’hanno tutte le società e viene vissuta più o meno intorno ai 12 anni. È fatta di riti che richiamano l’appartenenza a un gruppo e a una fede religiosa sentita». Perché Dio, prima di tutto, si sente. (P. P.)