Chiesa | DiocesiEstate 2025 Ad Asolo si tiene la Scuola nazionale per formatori, la prima edizione senza padre Rinaldo Paganelli. “Annuncio con l’arte” a Desenzano
«Racimolate, racimolate come una vigna il resto d’Israele» (Ger 6,9). «È stato questo versetto a ispirarci quando ci siamo ritrovati per iniziare a programmare la Scuola nazionale per formatori, che per anni si è tenuta a Siusi e ora ad Asolo – spiega Vincenzo Giorgio, membro dell’equipe – È la prima volta che lo facciamo senza di lui: Rinaldo Paganelli, il nostro “padre fondatore”, che il 19 ottobre 2024 è tornato alla casa del Padre». Il titolo scelto – “L’impronta che resta. Annunciatori in speranza” – è «l’invito a ritrovare tra le tante impronte quella che, con la sua inesauribile passione per Cristo, per la Chiesa e, non ultima, per la formazione, è stato proprio padre Rinaldo a imprimerci. Ora, sotto la direzione di suor Giancarla Barbon, continua il lavoro di formazione: sette giorni, dal 12 al 19 luglio, durante i quali verrà sviluppato il tema dell’impronta che resta, e che si focalizzerà sull’identità dell’annunciatore. Quello di Asolo sarà un tempo durante il quale alle quattro relazioni del mattino si alterneranno altrettanti laboratori pomeridiani fedeli a quanto l’impronta di padre Rinaldo ci ha ispirato, convinti come siamo che, come ci diceva, «il Vangelo non è in mano a chi evangelizza ma è un dono che raggiunge contemporaneamente chi annuncia e chi è evangelizzato, si riceve dall’Altro e attraversa l’altro…». Un’altra proposta è quella dell’“annuncio con l’arte” a Desenzano dal 17 al 20 luglio. «Da diversi anni – racconta Ester Brunet, dell’équipe formativa – mi occupo di Pastorale dell’arte. Sono una storica dell’arte che si è “convertita” alla via pulchritudinis, ovvero alle straordinarie potenzialità di annuncio del Vangelo che l’arte pone in campo. Ciò mi ha portato, dal 2018, ad animare insieme a don Antonio Scattolini, presbitero di Verona e delegato vescovile per la Pastorale dell’arte, il “Progetto Ar-Theò” (progettoartheo.it), una realtà che nasce per studiare e praticare le possibili valorizzazioni del patrimonio artistico in ambito pastorale, attraverso una serie di azioni integrate: formazione, affiancamento e consulenza, produzione di materiali, studio e ricerca». L’obiettivo è triplice: coltivare la memoria, per riscoprire le radici della nostra cultura; suscitare il dibattito, per accoglierne i messaggi di bellezza e salvezza che l’arte trasmette all’uomo d’oggi; «favorire la riappropriazione e la riespressione creativa, per contribuire all’inculturazione del Vangelo in rappresentazioni significative e desiderabili per il nostro tempo».
