Chiesa | Diocesi
La nuova sede dell’Azione Cattolica sarà in via del Seminario 5: dopo 70 anni si cambia casa
Dopo oltre settant’anni in casa Pio X, l’Azione cattolica cambia sede.
Chiesa | DiocesiDopo oltre settant’anni in casa Pio X, l’Azione cattolica cambia sede.
«Sappiamo di lasciare una parte importante di storia – sottolinea Marco Cavinato, il presidente diocesano – ma sentiamo il desiderio di costruire qualcosa di nuovo, di interpretare, spinti dal cambio di casa, anche la vita associativa in maniera diversa». Dal 5 maggio la sede dell’Ac è in via del Seminario 5, precisamente nella “casa delle fondazioni”: «Ci trasferiamo in uno spazio che porta un nome che ci rende felici e ci conduce a storie “di Ac”: il Centro Filippo Franceschi (vescovo di Padova dal 1982 al 1988 e, precedentemente, assistente nazionale dei giovani di Azione cattolica). Prima accoglieva solo le fondazioni legate alla Chiesa di Padova, adesso, c’è anche l’Ac diocesana. È una nuova avventura, che ci porta a un modo diverso di vivere l’associazione. Anche dal punto di vista degli spazi, che sono più contenuti, ma interamente a noi “dedicati”». Nel Centro Filippo Franceschi hanno sede la Fondazione Lanza, la Fondazione Zancan, la Fondazione Bortignon. «Con quest’ultima, che fa riferimento all’Istituto Barbarigo, si potrebbe costruire qualcosa di condiviso, dato che si occupa della formazione di ragazzi e adolescenti. Spero che su questo fronte ci saranno occasioni per costruire sinergie e alleanze nuove». In via del Seminario 5 ci sarà uno spazio dedicato alla segreteria «e poi un open space che sarà anche il luogo di riunione della presidenza diocesana e delle varie commissioni; c’è poi un piccolo ufficio per alcuni incontri più ristretti o per accogliere il presidente, gli assistenti, l’amministratore… quando serve. Nel Centro Filippo Franceschi, poi, si trovano spazi – come la biblioteca al piano terra – che possono essere utilizzati in condivisione. Potremmo quasi parlare, in questo nuovo tratto di strada, proprio di una “pastorale della condivisione”, che può aiutarci anche a cambiare un po’ la mentalità». Si sta pensando a una inaugurazione, ma a settembre. «Siamo ancora pieni di scatoloni: mettere ordine in decenni di storia non è facile. Vogliamo affidare al Signore questo nuovo tratto di strada, ma lo faremo insieme all’inizio del prossimo anno associativo». L’Ac ha una nuova casa – «passaggio che, per la presidenza diocesana, non è stato facile» sottolinea il presidente – ma il suo sguardo è verso l’esterno: andare nelle diverse zone della Diocesi, incontrare le persone, confrontarsi… «Tutto ciò sta avvenendo, come si legge in questa pagina, nell’ambito del “Progetto Ace”. Il cambio di sede e questa esperienza che ci porta in giro mi fanno riflettere sull’associazione come luogo in cui “sentirsi a casa”. Mi auguro che possiamo viverlo a tutti i livelli».