Chiesa | DiocesiProzzolo Questa domenica, alle 16, il vescovo Claudio presiede la messa in cui la parrocchiale viene dedicata a san Michele Arcangelo
«Non essere portatori di speranza, ma essere noi stessi speranza»: è l’invito che il parroco di Prozzolo, don Simone Bottin, rivolge alla comunità. Un invito che si veste di un significato ancora più profondo in un momento in cui la parrocchia celebra la dedicazione della chiesa a san Michele Arcangelo, domenica 18 maggio. «La dedicazione della chiesa è un’occasione per ripercorrere la storia di una parrocchia, nella quale ci riconosciamo come comunità in cammino con un’identità comune e il desiderio di continuare a camminare insieme, sostenendoci reciprocamente come speranza viva gli uni per gli altri». Documenti attestano che la chiesa era dedicata a san Michele Arcangelo già nel 1221. Consacrata nel 1523, in seguito fu abbattuta per consentire, nel 1769, la realizzazione della chiesa attuale. Recentemente è stato completato l’adeguamento liturgico del presbiterio, come indicato dalla riforma del Concilio Vaticano II, con la realizzazione di un nuovo altare e un nuovo ambone, impreziositi dall’utilizzo di materiali marmorei. Il risultato estetico è elegante e gradevole nella sua sobrietà. La dedicazione, presieduta dal vescovo Claudio, inizia alle 16 con la deposizione sotto l’altare delle reliquie di santa Lucia e san Leopoldo Mandić. Seguono la preghiera di dedicazione, l’unzione dell’altare, delle pareti della chiesa e delle piccole croci che verranno collocate sulle 12 colonne che si estendono lungo la navata. Al termine della celebrazione, si tiene un momento conviviale all’esterno della chiesa, seguito dal concerto di campane. Dalle 19, prima “Festa degli chef della Riviera del Brenta” nello stand gastronomico della Festa del folklore, che si è svolta tutti i fine settimana a partire dal 25 aprile. Conclude i festeggiamenti lo spettacolo “Botte da… preti”, ispirato a una storia realmente accaduta nel 1697, quando il parroco di Prozzolo bastonò quello di Camponogara, che aveva condotto la processione rogazionale lungo le strade di Prozzolo, senza chiedergli un’autorizzazione scritta. La dedicazione della chiesa è stata preceduta da alcune proposte di carattere giubilare rivolte a tutta la comunità: la possibilità di ottenere l’indulgenza plenaria, lo scorso mese di aprile, e la realizzazione di una scala santa, a cui i fedeli hanno potuto “accostarsi” per due giorni, accompagnata dalla presenza di sette confessori a disposizione della comunità.
