FattiDopo la maternità il 20 per cento abbandona il lavoro. In Veneto tre su quattro sono occupate. La fotografia Save the Children in occasione della Festa della mamma ha pubblicato il rapporto Le Equilibriste: il Veneto è al 13° posto nella dimensione lavoro ma con segnali positivi
In occasione della Festa della mamma, Save the Children ha pubblicato il rapporto Le Equilibriste, la maternità in Italia, giunto alla decima edizione, che fotografa le difficoltà vissute dalle madri italiane, tra carichi di cura sbilanciati, scarsa presenza di servizi e ostacoli al lavoro. Lo scenario, del resto, è desolante: l’Italia nel 2024 ha toccato un nuovo minimo storico di nascite (370 mila, meno 2,6 per cento), con un tasso di fecondità di 1,18 figli per donna. Il Veneto registra un tasso leggermente superiore con 1,2 figli per donna, piazzandosi al 6° posto nazionale e in crescita rispetto all’anno precedente. Tuttavia, nonostante alcuni segnali positivi, il Veneto perde due posizioni nell’indice generale delle madri (il valore è di 104,164 rispetto a 100 come punto di riferimento e indica comunque un territorio più favorevole per le mamme), scendendo dal 7° al 9° posto. Non va meglio nell’ambito lavorativo: solo cinque Regioni si confermano al di sopra della media, mentre il Veneto è al 13° posto, ma con un dato incoraggiante: tre madri su quattro con figli minori lavorano, superando anche la media del Nord (74,2 per cento). Un dato che contrasta con il quadro nazionale, dove il 20 per cento delle donne abbandona l’impiego dopo la maternità, e dove la child penalty – la penalizzazione economica e occupazionale legata alla genitorialità – continua a colpire in modo sproporzionato le madri rispetto ai padri. «Sono molti gli squilibri strutturali che resistono al cambiamento mentre emergono nuove aree di diseguaglianza che si stratificano – ha dichiarato Antonella Inverno, responsabile Ricerca e analisi dati di Save the Children Italia – Non solo le donne sono penalizzate nel mercato del lavoro e ancora scontiamo divari occupazionali e retributivi a danno di tutte, ma per le madri la situazione rimane critica in molte aree del Paese. Tra loro, le madri sole con figli minorenni devono superare gli ostacoli maggiori, con divari di reddito e di condizioni abitative rispetto ai padri molto ampi». Il rapporto segnala infatti una crescita significativa delle famiglie monogenitoriali, passate in Italia da 2,6 milioni nel 2011 a oltre 3,8 milioni nel 2021 (più 44 per cento). Il 77,6 per cento è composto, appunto, da madri sole, categoria tra le più fragili, con il 32,1 per cento a rischio povertà o esclusione sociale. Anche se nel Nord Italia, il tasso di occupazione delle madri single tra 25 e 54 anni supera l’83 per cento, il divario retributivo resta marcato: in media, una madre single guadagna quasi novemila euro in meno rispetto a un padre solo con figli minori. Il Veneto, pur rientrando tra le Regioni più avanzate, mostra segnali di rallentamento e necessita di investimenti strutturali in servizi per l’infanzia, rappresentanza e conciliazione vita-lavoro per non perdere terreno.
