Fatti
Crimini digitali, sotto attacco un’impresa su tre
Nel 2023 i reati contro le imprese sono aumentati del 5,6 per cento a livello nazionale e del 4,5 per cento in Veneto, con una media di 14 delitti ogni 100 aziende.
FattiNel 2023 i reati contro le imprese sono aumentati del 5,6 per cento a livello nazionale e del 4,5 per cento in Veneto, con una media di 14 delitti ogni 100 aziende.
I dati emergono da un’analisi dell’Ufficio studi di Confartigianato Imprese, pubblicato lo scorso 9 maggio e che evidenzia come il 35,5 per cento di questi crimini riguardi il cybercrime, con truffe, frodi informatiche e attacchi digitali in forte risalita dopo il calo del 2022. In generale, nel periodo 2019-2023 i reati informatici a livello nazionale sono cresciuti del 45,5 per cento e le micro e piccole imprese, spesso prive di adeguati strumenti di difesa, risultano particolarmente esposte. Nel Veneto, i delitti denunciati all’autorità giudiziaria sono stati 63.053 e comprendono furti, rapine, estorsioni, contraffazione, ricettazione, riciclaggio, danneggiamenti e reati informatici. Il cybercrime colpisce ormai trasversalmente anche laboratori e botteghe digitalizzate: «Quando un’azienda artigiana subisce un attacco informatico il danno è doppio – chiarisce Fabio Cerisara, presidente della Federazione Comunicazione di Confartigianato Imprese Veneto – Per noi che siamo costretti a fermarci ma anche per le grandi aziende per le quali lavoriamo come terzisti. Serve una cultura della sicurezza informatica, che parta dalla formazione degli imprenditori e dei lavoratori fino all’adozione di buone pratiche e tecnologie adeguate. La cybersicurezza non è un costo, ma un investimento strategico per la sopravvivenza e la competitività delle imprese artigiane». Allarmante anche l’impatto della contraffazione: almeno un’attività artigiana su quattro è esposta al rischio. In Veneto, le imprese potenzialmente colpite sono 12.343, di cui il 62,3 per cento artigiane e i settori più vulnerabili sono tessile, abbigliamento, pelletteria, cosmetica, elettronica, giocattoli e gioielleria. «La contraffazione è un furto di reputazione che colpisce soprattutto le piccole imprese – denuncia Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto – Servono controlli più efficaci, ma anche una cultura della legalità e del consumo consapevole. Difendere l’artigianato veneto significa proteggere il cuore del nostro sistema produttivo».
Un attacco ransomware ha colpito l’11 febbraio la Alf DaFrè, storica azienda del mobile trevigiana, bloccando parte del sistema informatico e paralizzando la produzione. L’azienda non ha pagato il riscatto e ha chiesto la cassa integrazione per 350 dipendenti motivandola con un blocco di produzione imprevisto.