Cartura. «Nicolò, ti sentiremo vicino nella preghiera»
«Dalla morte è scaturito altro amore: lo so, lo sento, in questo momento di croce facciamo comunque fatica anche a dirlo. Tutto viene spento: questa non può essere la volontà di Dio, di quel Dio di cui Gesù ci ha rivelato il cuore. Anzi proprio perché noi non abbiamo parole per combattere la morte, lasciamo spazio al Padre di ogni creatura e sotto il peso della nostra precarietà accogliamo l’invito di Gesù a Pietro: “Seguimi!”. Anche in questa tragedia solo Gesù ha ancora una parola di vita e ci spinge a vivere in pienezza. La sua presenza ravviva e dà senso alla nostra vita. Questa sì è sua volontà: salvarci dalla morte. Nella morte non ci abbandona, ci chiama e ci prende tra le sue braccia: lì deponiamo la vita di Nicolò».
È uno dei passaggi dell’omelia del vescovo Claudio Cipolla, venerdì 6 giugno, alle esequie di Nicolò Berto, il 19 enne di Cartura, morto per le conseguenze di un grave incidente stradale avvenuto nella serata di domenica 25 maggio. La presenza del vescovo Claudio è stata significativa per rimarcare l’impegno nella comunità parrocchiale di Nicolò – come animatore ora e come chierichetto prima – ed essere di sostegno alla mamma Roberta, al papà Luca e al fratello gemello Manuel. Mons. Cipolla ha anche ricordato altre morti simili a quelle di Nicolò: «Con l’animo affranto ci uniamo alle troppe famiglie che in questi mesi hanno vissuto tragedie così devastanti: qualche mese fa a Conselve, la settimana scorsa a Bosco di Rubano, oggi qui a Cartura e tanti altri». Il vescovo Claudio nella sua paterna e toccante omelia ha allargato lo sguardo: «Il nostro cuore frastornato ricordi anche i tanti giovani e bambini che muoiono a causa di noi uomini nella Striscia di Gaza e in Ucraina. Pensiamo alle loro mamme, ai fratelli, alle sorelle, ai loro nonni». All’arrivo della bara bianca, scortata dagli inseparabili amici della “squadra blu”, con un fiocco dello stesso colore al braccio, ha preso la parola Ilaria Fornasiero, presidente parrocchiale di Azione cattolica, più grande di Nicolò solo di qualche anno: «Ciao Coli, come ti chiamavamo tra noi educatori, lasci un vuoto enorme tra noi. Ci mancherà il tuo sorriso, eri solare e gentile e sapevi prenderti cura dei ragazzi. Continua, da lassù, a starci vicino, e veglia su di noi, in particolare sui tuoi genitori e su tuo fratello Manuel, ti sentiremo sempre accanto nella preghiera».