Un ragazzino di spalle, in mezzo ai palazzi distrutti di una città, libera verso il cielo una colomba bianca: è l’immagine che fa da sfondo alla 28a edizione del “Gallio film festival”, richiamo al dolore di tutte le guerre, in particolare a quella in Terra Santa, ma anche alla speranza in un necessario futuro di pace. Si apre con questo sguardo verso Gaza, sabato 19 luglio, la manifestazione cinematografica divenuta ormai appuntamento fisso dell’estate altopianese, con due settimane di proiezioni di opere prime nazionali e internazionali, al cinema Cineghel. «La programmazione contempla film di ampio respiro, da quelli culturalmente più impegnati a quelli più scorrevoli e “leggeri” – commenta Sergio Sambugaro, anima storica del festival, presidente dell’associazione Gallio film festival – La scelta punta alla qualità e trasversalità dei temi, cercando, il più delle volte, di suscitare una riflessione nello spettatore. Quest’anno siamo anche orgogliosi di annunciare che, nei giorni del festival, sarà disponibile il cortometraggio Un Natale del 1945 (in formato dvd) realizzato un paio d’anni fa dalla nostra associazione, prima trasposizione cinematografica di un racconto di Mario Rigoni Stern». Le pellicole a concorso nella prima settimana saranno proiettate due volte al giorno, alle 16 e alle 20.45, con ingresso gratuito. Presenti anche i registi che approfondiranno i contenuti dei loro lavori. Sabato 26 luglio, giorno delle premiazioni, il film vincitore riceverà il premio intitolato a Ermanno Olmi. Nella seconda settimana, dal 27 luglio al 3 agosto, le proiezioni riguarderanno opere prime e seconde internazionali fuori concorso; tra queste, No Other Land, opera di un collettivo israelo-palestinese, premiato con l’Oscar 2025 quale miglior documentario. Info: www.galliofilmfestival.it