Con queste parole Leone XIV ha accolto a Castel Gandolfo i membri di un pellegrinaggio ecumenico dagli Stati Uniti, accompagnati dal metropolita Elpidophoros e dal card. Joseph William Tobin. “Siete tutti benvenuti”, ha detto, scusandosi per il ritardo: “Stamattina ci sono stati diversi incontri in programma”. Il Papa ha ricordato le radici apostoliche della fede, citando Pietro, Paolo e Andrea: “È significativo che il vostro pellegrinaggio si svolga quest’anno, nel quale celebriamo i millesettecento anni del Concilio di Nicea”. Riferendosi al Simbolo della fede, Leone XIV ha affermato: “Rimane patrimonio comune di tutti i cristiani”. Il Pontefice ha sottolineato la coincidenza dei calendari liturgici: “Abbiamo potuto cantare all’unisono l’Alleluia pasquale: ‘Cristo è risorto! È veramente risorto!’”. “Nessun grido delle vittime innocenti della violenza, nessun lamento delle madri in lutto per i loro figli rimarrà inascoltato – ha assicurato –. La nostra speranza è in Dio, e proprio perché attingiamo costantemente alla sua grazia, siamo chiamati a esserne testimoni e portatori”. Rivolgendosi al metropolita, ha sorriso: “Il suo stesso nome ci dice che Lei è portatore di speranza!”. Infine ha affidato ai pellegrini un messaggio per il patriarca Bartolomeo: “Vi chiederei di portare il mio saluto e il mio abbraccio, un abbraccio di pace”.