Due settimane per conoscere il Mar Adriatico, un piccolo pezzettino d’Italia e la spensieratezza delle vacanze. Questo stanno vivendo i ragazzi ucraini che la Caritas diocesana di Ferrara-Comacchio sta ospitando dal 27 luglio al 9 agosto. Alloggiano al Camping Florenz, a Lido degli Scacchi, dove sono stati prenotati 50 posti: 45 per i ragazzi e 5 per gli educatori che li accompagnano in questo viaggio. Hanno tra i 12 e i 16 anni, arrivano dalle città di Sumy e Odessa (Odesa in ucraino) dove vivono in orfanotrofi o in famiglie con gravi problemi economici e sono seguiti dalle Caritas di quelle città. Hanno viaggiato in treno fino a Bologna e poi in pullman fino al mare. Il progetto, nato nel 2022, si chiama “È più bello insieme” ed è coordinato da Caritas italiana con il sostegno della Conferenza episcopale italiana, la collaborazione delle Acli e la partecipazione attiva, da nord a sud, di dieci diocesi e Caritas locali. In questa estate 2025 grazie a questa iniziativa verranno circa 600 minori ucraini in Italia.
“Noi partecipiamo per la prima volta – spiega Paolo Falaguasta, direttore della Caritas diocesana di Ferrara-Comacchio, che insieme appunto a Caritas italiana e a Caritas Emilia Romagna finanziano il soggiorno – è la nostra prima esperienza di questo tipo, sicuramente impegnativa, anche perché insieme ai 5 operatori ucraini ci sono anche due nostri operatori, una ragazza moldava e un ragazzo ucraino che faranno da traduttori, mediatori e aiuteranno nelle varie attività”.
Tante quelle previste: a partire da una biciclettata a gruppi per conoscere i dintorni del campeggio e poter visitare il Delta del Po, giochi in spiaggia ma anche nella piscina del camping, diversi tipi di sport visto che ci saranno a disposizione campi da calcetto, tennis, beach volley, basket e tavoli da ping-pong.
C’è anche la possibilità di svolgere, sotto un gigantesco gazebo, laboratori creativi, in particolare di disegno. “In questo intenso programma abbiamo anche inserito serate cinema con la proiezione di film ucraini o sottotitolati e serate karaoke – aggiunge Falaguasta – e poi all’interno della struttura c’è un parco giochi con tappeti elastici, scivoli e altalene”. Tutto per rendere questa prima volta in Italia unica e indimenticabile per questi ragazzi, anche l’alloggio è particolare: risiedono nelle “mobile home”, casette mobili che hanno fino a 5 posti letto.
“È più bello insieme” non è un progetto di turismo solidale – sottolineano da Caritas italiana – e nemmeno di semplice assistenza. È la manifestazione concreta di una rete discreta e capillare fatta di comunità che scelgono di “stare”, con semplicità, accanto alla fatica dell’altro. “In queste settimane – dice don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana – l’esperienza dell’accoglienza diventa un’occasione di fraternità autentica. È uno scambio di doni che costruisce amicizie in grado di andare oltre ogni confine, per custodire la bellezza che sempre caratterizza ogni incontro. È un seme di speranza piantato in un terreno reso fertile dalla solidarietà, in grado di annunciare che un mondo diverso è possibile, un mondo in cui ci sentiamo tutti chiamati ad essere costruttori di ponti di dialogo”. E di costruire ponti ha parlato anche Papa Leone XIV che poche settimane fa ha incontrato il primo gruppo di minori arrivati in Italia con questo progetto: “È importante rispettarci, non fermarsi alle differenze, ma costruire ponti, amicizie, cercare l’opportunità per aiutare l’altro. Essere promotori di pace, tutti possiamo essere amici, fratelli, sorelle”.
Per i 45 ragazzi ucraini accolti da Caritas Ferrara queste due settimane al Camping Florenz sono molto più di una semplice vacanza: sono un’esperienza di libertà, di gioco e di incontro, in cui ritrovare un po’ di serenità, conoscere nuove persone, sentirsi accolti e parte di qualcosa di più grande, collezionare ricordi felici.
E forse, dopo un bagno in mare, una partita di calcetto, un karaoke e una pedalata nelle valli di Comacchio porteranno con sé la certezza che anche lontano da casa c’è qualcuno pronto a tendergli una mano. Perché…“è più bello insieme”.