L’Azione Cattolica Italiana, per la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati, prevede un affuso di 20mila aderenti all’associazione. Il dato è emerso a margine della conferenza stampa di presentazione delle iniziative di Ac in vista di domenica prossima, quando Papa Leone XIV canonizzerà Pier Giorgio Frassati insieme a Carlo Acutis. In piazza san Pietro verrà esposto il reliquiario di Pier Giorgio Frassati: si tratta di uno scrigno che contiene un frammento di indumento da lui usato. “Verso l’alto” è la sintesi della sua intensa vita e filo conduttore dell’iconografia del reliquario. La corona del rosario segna il cammino in cordata verso il Cristo eucaristia sulla sommità della montagna dove Piergiorgio precede e conduce i suoi amici e i suoi poveri. La costante presenza di Maria nella sua vita è raffigurata con l’immagine della Madonna di Oropa, santuario frequentemente visitato per lunghe soste di preghiera. Sono presenti le lettere di San Paolo che Pier Giorgio sempre portava con sé come suo prezioso vademecum per ricavarne luce e forza. Otto pietre di lapislazzulo lo ricordano come “l’uomo delle otto beatitudini”, come l’allora cardinale Karol Wojtyla lo definì nel 1977. L’alabastro della base e della teca intarsiata a stelle alpine, contenente la reliquia, ricorda le cime innevate e il suo amore per la bellezza della montagna. L’opera è di Suor Maria Agar Loche, Pia Discepola del Divin Maestro. “Dentro la vita, dentro la storia. La santità di Pier Giorgio Frassati”. E’ il titolo del convegno pubblico organizzato dall’Azione Cattolica Italiana alla vigilia della canonizzazione di Pier Giorgio Frassati. L’appuntamento è per sabato 6 settembre, alle 17, presso l’Aula Magna della Lumsa (Borgo Sant’Angelo, 13). L’incontro sarà aperto dal presidente nazionale di Ac, Giuseppe Notarstefano, e vedrà l’intervento del card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi. Seguiranno le riflessioni di: Roberto Falciola, vicepostulatore della causa di canonizzazione, su “Pier Giorgio e ‘amicizia”; Luca Liverani, giornalista di Avvenire, e Rosanna Tabasso, presidente del Sermig, su “Pier Giorgio e l’impegno per la pace”; Tatiana Giannone, dell’ufficio di presidenza di Libera, su “Pier Giorgio e l’impegno per la giustizia sociale”. Modererà i lavori Gennaro Ferrara, giornalista di Tv2000. La giornata proseguirà alle 20.30 con una Veglia di preghiera in preparazione alla canonizzazione, presieduta da mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale di Ac, nella basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini (Via Acciaioli, 2).
“La Chiesa ha sempre visto in lui un modello di bellezza cristiana”.
Così il presidente dell’Azione cattolica italiana, Giuseppe Notarstefano, ha ricordato la figura di Pier Giorgio Frassati, che ha fato “uno straordinario contributo” all’Ac.
“Si sono ispirate a lui generazioni di giovani, e ancora oggi tanti giovani si ispirano a lui”, ha proseguito il presidente citando il recente Giubileo dei giovani, in cui milioni di giovani da tutto il mondo “hanno conosciuto la bellezza di una vita che Pier Giorgio ci mostra, una vita tutta intera, piena, che aveva cura delle amicizie, della spiritualità, della montagna, dei più fragili e più poveri, con una dedizione nascosta”. Nella vita di Frassati, inoltre, “c’era posto per la politica, per un’idea di bene comune che parte dai più deboli. Era un’antifascista fiero, vero, grazie anche alla sensibilità per le questioni sociali maturata nell’incontro con il cattolicesimo tedesco”. “Per lui i poveri non erano l’oggetto di una carità asimmetrica, ma amici da andare a visitare”, ha concluso Notarstefano: “Le sue ultime parole sono state per loro, e loro non si sono dimenticati di lui. Erano presenti al suo funerale, sono loro che hanno raccontato per primi la santità di Pier Giorgio”.
“Non c’è nulla di lui che debba essere archiviato”.
Ne è convinto mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Azione cattolica italiana e dell’Università Cattolica. “Pier Giorgio ha saputo leggere in profondità i suoi tempi, diventando un’icona significativa per ogni tempo”, ha proseguito Giuliodori, sottolineando come la sua figura eserciti ancora oggi un grande fascino sui giovani, come si è potuto constatare anche durante il recente Giubileo dei giovani, quando il corpo di Frassati è stato esposto nella basilica di Santa Maria sopra Minerva, “così affollata dai giovani in cui c’erano orari in cui non si poteva entrare”. “Un uomo delle relazioni e delle scelte”, lo ha definito il vescovo, evidenziando l’importanza dell’impegno di Frassati nella ricerca e nella “qualità del credere”, “in un mondo giovanile frammentato, incerto e spesso lasciato a sé stesso”. Tra le iniziative dell’Ac in vista della canonizzazione, ha annunciato Giuliodori, la consegna all’Elemosineria apostolica di 500 kit per l’igiene personale, differenziati per uomini e donne.
“Un alpinista dello spirito”.
Così il card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, ha definito Pier Giorgio Frassati, cui ha dedicato un libro, attualmente in uscita, che porta lo stesso titolo.
Una figura, quella di Frassati, che ha ispirato anche Giovanni Battista Montini, il quale pur non avendolo conosciuto direttamente lo aveva studiato e poi definito così: “È un forte”, rimandando alla radice del termine latino “vir”, che indica l’uomo. “Papa Francesco era un entusiasta di Frassati”, ha poi detto Semeraro rivelando che Bergoglio “conosceva Frassati, perché suo papà, quando abitava a Torino, lo aveva conosciuto, anche se erano in due parrocchie diverse. Prima di emigrare in Argentina, volle andare a pregare sulla sua tomba”. “Otto giorni prima che morisse – ha inoltre rivelato Semeraro – con Papa Francesco abbiamo ancora parlato di Frassati”. “Un profeta di ciò che il Concilio Vaticano II dirà del fedele laico”, l’altra definizione usata dal cardinale, che ha citato il n. 31 della Lumen Gentium. Nel suo libro, Semeraro cita un passo del teologo Karl Rahner mai pubblicato finora in italiano, in cui tra l’altro vi si legge: “Nel santo di oggi dobbiamo trovare tutto ciò che costituisce l’umana esistenza. Un tipo di vita santa dove l’essere uomo e l’essere cristiano formano un tale unità che nessuna delle due parti danneggi l’altra”. Parole, queste, che per il cardinale si attagliano perfettamente al prossimo santo.