Fatti
Oltre settemila voci di dolore, paura e smarrimento hanno trovato dall’altra parte della cornetta qualcuno disposto ad ascoltare. Da settembre 2023 a luglio 2025 sono state infatti 7.757 le persone che hanno contattato il numero verde 800.33.43.43, attivato dalla Regione del Veneto per la prevenzione del suicidio. Un servizio gratuito, sempre disponibile – 24 ore su 24, 7 giorni su 7 – che offre ascolto psicologico immediato e accompagna chi chiama verso i servizi territoriali competenti.
In occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, che si celebra il 10 settembre, l’assessore regionale alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin ha sottolineato la valenza di questo strumento: «Da tanti anni il numero verde si conferma un presidio fondamentale per il benessere psicologico dei nostri cittadini. È un motivo di orgoglio per la Regione del Veneto aver promosso e sostenuto un servizio che continua a tendere la mano a chi ha bisogno».
La storia del numero verde si intreccia con le ferite della società veneta. Nato nel 2012, durante la crisi economica che colpì duramente gli imprenditori, si è rivelato prezioso anche nel 2016, dopo il crollo delle due banche popolari, quando furono attivati servizi dedicati ai risparmiatori coinvolti. La pandemia da Covid-19 ne ha ribadito l’urgenza: non solo per sostenere chi si trovava in difficoltà economica o lavorativa, ma anche per contrastare solitudine e disagio sociale.
Dal 2023 il servizio è stato riorganizzato in forma di co-progettazione tra pubblico e privato sociale, con il coinvolgimento di Azienda Zero e della Cooperativa Mano Amica, passando dalla gestione dell’Ulss 7 Pedemontana a un modello più ampio e coordinato.
I dati raccontano la varietà delle situazioni affrontate. Le chiamate provengono soprattutto dalle province di Padova (26%), Venezia e Vicenza (15% ciascuna), Treviso (14%), seguono Verona (10%), Rovigo (3%) e Belluno (2%). La fascia d’età più rappresentata è quella tra i 46 e i 64 anni (33%), ma non mancano i giovani: i 26-35enni sono il 20%, gli under 25 l’11%. Equilibrata la distribuzione tra uomini (49%) e donne (51%).
Le motivazioni più frequenti restano le crisi personali, ma in un caso su dieci chi chiama manifesta ideazioni suicide. «Il numero verde – ha ribadito Lanzarin – è una mano tesa nei momenti di profonda crisi, perché nessuno si senta solo».