Chiesa | Diocesi
Le linee programmatiche del nuovo anno associativo sono in parte la prosecuzione e lo sviluppo di quanto avviato lo scorso anno. «Tre termini chiave ci guideranno nel corso del 2025-26: l’incontro, la spiritualità e il guardare fuori – spiega il presidente unitario Marco Cavinato, che declina poi ciascuno dei tre punti nodali – L’incontro è una precisa volontà di questa presidenza diocesana, che già dallo scorso anno ha iniziato a incontrare i territori. L’Azione cattolica è una associazione che lavora dal centro alla periferia e viceversa, tanto più che in Diocesi vi sono importanti cambiamenti nell’organizzazione, con l’avvio delle collaborazioni pastorali, mentre cambia il ruolo dei vicariati, che per l’Ac sono stati un anello fondamentale. Anche per questo dovremo adeguare il nostro atto normativo, andando dal vicariato alle collaborazioni pastorali».
Per quanto concerne la spiritualità il presidente Cavinato spiega: «Su questo punto vogliamo passare dallo straordinario all’ordinario, al quotidiano, valorizzando e partecipando ai piccoli gruppi della Parola, che sono una delle conclusioni a cui è approdato il Sinodo: vogliamo contribuire a testimoniare che siamo portatori di una fede che dà gioia nella quotidianità».
Terzo punto delle linee programmatiche è il guardare fuori: «È proprio una nostra caratteristica, essere nel mondo, ma non del mondo e su questo versante ci impegneremo sul tema della pace perché come Ac dobbiamo e vogliamo esserci: nel corso dell’anno svilupperemo dei gruppi di pensiero su tale tematica, che, mai come ora, è di stretta attualità».
Marco Cavinato tiene poi a due momenti importanti: «Uno è l’assemblea diocesana di metà mandato che si svolgerà il 14 marzo e il percorso nazionale per presidenti parrocchiali, assistenti parrocchiali e consiglieri diocesani con cinque incontri, di cui quattro webinar e uno in presenza».